Jovanotti fa "germogliare la luce" nella parrocchia di Bormio
“Come luce che germoglia” è il libro che don David, vicario della parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Bormio, ha scritto e pubblicato recentemente e che sarà presentato giovedì 6 novembre nell’ambito del “Pentathlon delle arti” organizzato dall’associazione “Oltre la Scuola” (info: [email protected])
Il volumetto propone pensieri, racconti, citazioni che hanno come filo conduttore gli spunti offerti dalle canzoni di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che l’autore ha selezionato e inserito in una variegata narrazione testuale in cui il richiamo musicale è solo il punto di partenza per aprirsi a sguardi e riflessioni più profondi, con incursioni in tutte le cosiddette “7 Belle Arti”.
Lo sguardo visionario di Michelangelo e dei maestri della scultura, i capolavori letterari, i film che hanno segnato la storia del cinema, il fascino intimistico dei poeti, la potenza della musica, le grandiose pennellate dei pittori… tutto ci parla della bellezza che c’è al mondo.
Ma anche senza scomodare i grandi artisti, basta un semplice cartone animato per allargare gli occhi a un nuovo orizzonte: “Vedi giovanotto” – dice Mago Merlino al suo giovane discepolo Semola ne La Spada nella roccia – “questa faccenda dell’amore è una cosa potentissima (…). Io direi che è la forza più grande sulla terra”,
Di primo acchito, il libro di don David sembrerebbe un bizzarro scartafaccio di pensieri alla rinfusa, ma è un caos solo apparente e i molteplici piani narrativi – pur nella diversità di linguaggio - si amalgamano perfettamente offrendoci quadri di inusitata piacevolezza.
E alla fine della lettura, potremo persino imparare a liberare il supereroe che è dentro ciascuno di noi e riconoscere che può essere salutare, ogni tanto, “avere la testa fra le nuvole, se si vogliono incontrare persone capaci di volare”. Solo così potrete scoprire qual è il segreto della “stelladanza”, svelato nel suggestivo e immaginifico racconto del libro, che ha come protagonista il tenero Gaspare.
- Anna -
Il libro “Come luce che germoglia” nasce dall’esperienze maturata durante il Jova Beach party di Viareggio del 2022, a cui ha partecipato un gruppo di ragazzi accompagnati da don David. Dalle sue parole, ecco come ce la racconta lo stesso sacerdote:
Abbiamo partecipato al Jova Beach party di Viareggio con un gruppo di ragazzi; l’esperienza è stata così luminosa che sono tornato carico di desiderio di farla risuonare. Lui è un cantautore con una bella energia, con lo sguardo aperto, grato… e poi ha una bella umanità, un entusiasmo che non è costruito ma è frutto delle esperienze vissute che gli hanno regalato nuove consapevolezze.
I suoi concerti sono caratterizzati da una vera e propria commistione di stili che portano tanta bellezza e fanno vibrare; a Viareggio, a un certo punto, è saltato fuori un quartetto d’archi di Vivaldi!
Una volta tornato a casa, ho pensato: “quanto sarebbe bello se riuscissi a raccontare questa verità e cioè che dentro tutti i raggi di sole, di musica, di arte, di desideri belli c’è Dio che respira”. Quindi, ho provato a far risuonare tutto questo per mezzo del Vangelo, delle canzoni, ma anche del cinema – di cui sono molto appassionato – e con l’audacia della fantasia creare delle piccole soglie, per ciascuna delle quali vi sia un accesso, ovvero una possibilità di approfondimento; basta avere l’umiltà e lo stupore di ascoltare e di lasciarsi trasportare.
Una volta pronto il testo, l’ho mandato in anteprima a Jovanotti e lui mi aveva risposto più o meno così:
Grazie per questi voli ideologici e filosofici che hai saputo tradurre, mi fa piacere che una canzone possa essere fonte di ispirazione. Io non ho intenti moralistici o filosofici quando scrivo le canzoni, perché le considero non case o palazzi in cui risiedere, bensì come delle tende in cui trascorrere la notte, trovando lì una dimensione che ci faccia poi ripartire più consapevoli e più grati.
E allora, anche il libro, come le canzoni, diventa un po’ un viaggio per andare oltre e non fermarsi ai pregiudizi, alle fasi fatte, alle conclusioni affrettate; non l’ho scritto solo per i giovani, ma per chi vuole essere giovane e l’ho dedicato ai poeti e ai profeti che credono nelle albe possibili, poiché la “luce che germoglia” è come un regalo che ti arriva e ti sorprende e la speranza è che possa tirar fuori da ciascuno di noi la sua predisposizione all’ascolto.
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