SANITÀ DI MONTAGNA ED OSPEDALE “MORELLI” DI SONDALO: ULTIMA “CHIAMATA” ALLA POLITICA

2
min di lettura

SANITÀ DI MONTAGNA ED OSPEDALE “MORELLI” DI SONDALO: ULTIMA “CHIAMATA” ALLA POLITICA

Mar, 11/10/2022 - 14:27
Pubblicato in:
ospedale Morelli

 

 

Si è aperta una nuova fase dopo il 25 settembre 2022 (elezioni politiche) ed in vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia (inizio 2023). La richiesta di una maggiore determinazione da parte dei Sindaci e delle Istituzioni locali.

Le recenti elezioni politiche del 25 settembre scorso, pur essendo di carattere nazionale, sono state caratterizzate, nel dibattito e nell’urna, dall’influenza del rilevante tema di carattere provinciale riguardante il rilancio della nostra sanità di montagna. La mobilitazione di tanti cittadini di Valtellina e Valchiavenna, in atto da tempo, ha avuto conferma nel voto, che ha “punito” pesantemente in particolare la Lega, partito ritenuto, più di altri, responsabile del degrado della situazione sanitaria ed ospedaliera nella nostra Provincia.
Da oltre due anni, la popolazione ed il Movimento popolare scrivente si sono attivati denunciando centinaia di disservizi. Centrale è la questione dell’ospedale “E. Morelli”, pesantemente ridimensionato, a partire dal 2020, con oltre trecento letti trasferiti altrove; ora ne sono rimasti meno di duecento.
Su questi posti letto non si può transigere!

Basta cedere posti letto a Milano! Ora è assolutamente urgente, oltre che essenziale, una determinata azione di programmazione, potenziamento e riorganizzazione del “Morelli” e di tutta la rete ospedaliera provinciale.

Va inoltre ridata fiducia ai medici, infermieri ed a tutti gli operatori sanitari che, da tempo, “resistono sul fronte” e verso i quali dovremo sempre avere un tributo di grande
riconoscenza. Il tutto per consentire l’erogazione di quel complesso di prestazioni garantita nel periodo precovid. Soprattutto dal 2020, la fuga dei medici dal “Morelli” e la non partecipazione ai bandi sono dovute soprattutto alla situazione di precarietà e confusione venutasi a creare a seguito del mancato ripristino integrale dei reparti e delle eccellenze che il Presidio di Sondalo aveva prima della pandemia e che erano a servizio, in particolare, della cittadinanza locale e dei tre milioni di turisti annuali dell'Alta valle. Non tutto dunque dipende dalla mancanza dei medici, come (ancora ora) ripetono il Direttore ASST Valtellina ed Alto Lario, unitamente a diversi Sindaci ed esponenti politici della nostra Provincia.

Nel frattempo sono aumentate notevolmente le liste di attesa ed i tassi di fuga verso altri ospedali non hanno precedenti così come il ricorso al privato. Le “case” e gli “ospedali” di Comunità, enfatizzati quale punti qualificanti della recente riforma sanitaria regionale, sono delle pure “scatole vuote”.

Insomma per il rilancio della sanità di montagna e del “Morelli” occorre prima di tutto una precisa volontà politica, quella che è mancata sino ad oggi. È mancata, in questi ultimi anni, anche l’attivazione dei vari tavoli provinciali per la sanità; di questi organismi preoccupa l’inerzia e la superficialità ed i loro coordinatori si sono dimostrati fortemente condizionati da Regione Lombardia, la quale continua a sottovalutare i danni per la sanità delle periferie, i disagi e le carenze nell’erogazione delle prestazioni, con un notevole incremento dei rischi nelle prestazioni di emergenza. I partiti al governo della Lombardia dovranno dimostrare fatti concreti ed immediati oppure, fra pochissimi mesi in occasione delle elezioni regionali, sarà altra sconfitta dura per la Lega o immediata perdita di consensi per “Fratelli d’Italia”. I Sindaci e le Istituzioni locali devono dimostrare una maggiore determinazione, essendo ancora troppo debole la loro azione amministrativa rispetto alla gravità della situazione attuale.

In allegato le proposte che il Movimento pone sul tavolo per una “rifondazione” della sanità di montagna e per una netta inversione di tendenza.

 

Segreteria 

Movimento popolare "Rinascita Morelli autonomo"