UNA SERATA PER LA PREVENZIONE E PER LA VITA

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UNA SERATA PER LA PREVENZIONE E PER LA VITA

Mar, 18/11/2025 - 17:05
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Il gruppo PedalAyuda e il dottor Barbonetti per parlare della prevenzione oncologica

Una serata per la prevenzione e per la vita.

L’ha organizzata il gruppo PedalAyuda con il dottor Claudio Barbonetti, direttore del reparto di Medicina Nucleare dell’ospedale di Sondrio, per «fare una chiacchierata fra amici su argomenti che spesso ci toccano da vicino, se non in prima persona» e sopra i quali – come ha detto Sarah Palfrader introducendo la serata – non sempre si ha la predisposizione all’ascolto.

Ma proprio perché qualcosa fa paura, come le malattie tumorali, è attraverso la conoscenza e l’informazione che si possono avere speranze di affrontarle e sconfiggerle! Pertanto, tutti gli sforzi di enti, professionisti ed associazioni sono rivolti non solo allo studio e alla ricerca, ma anche alla prevenzione, arma fondamentale per fare in modo che i tumori possano essere diagnosticati in tempo.

Il dottor Barbonetti, con l’esperienza derivante dalla sua attività lavorativa e dai suoi studi, ha svelato alcuni meccanismi legati al comportamento delle malattie tumorali e alle terapie di cui oggi disponiamo per debellarle, con particolare riferimento al tumore alla mammella e a quello alla prostata.

Sono tumori, infatti, che agiscono con strette similitudini nella popolazione femminile e maschile e per i quali l’incidenza è in preoccupante crescita; nel caso della Valtellina, ad esempio, si contano quest’anno circa 200 casi di tumori alla mammella e circa 140 casi di tumore alla prostata, sebbene la nostra Provincia sia tra quelle con i più alti tassi di adesione.

«In provincia di Sondrio – conferma il dottor Barbonetti – si tocca una percentuale di partecipazione allo screening tra il 65 e il 70%, ma ci sono zone d'Italia dove non si arriva neppure al 50%». Eppure, la prevenzione è di fondamentale importanza per contrastare i tumori al loro stesso insorgere e oggi, anzi, molti casi di carcinoma non dovrebbero nemmeno quasi sussistere, se trattati in tempo. Perché le malattie tumorali hanno diversi stadi, che corrispondono a una gravità maggiore o minore e – di conseguenza – a un diverso approccio terapeutico.

E non basta condurre uno stile di vita sano: «Le statistiche – prosegue Barbonetti – ci dicono che 1 donna su 8 ha la probabilità di sviluppare un tumore al seno e le proiezioni future danno non solo un incremento di malati, ma anche un abbassamento dell’età dell’insorgenza legato a diversi fattori: menarca più precoce, assunzione di pillola già in età adolescenziale, basso numero di gravidanze… si è notata anche un’alta incidenza di questo tumore nei paesi occidentali e altamente sviluppati e forse ciò è da mettere in relazione ai cibi trasformati, lavorati e ricchi di grassi animali. Insomma, l’assenza di fattori di rischio non significa che una donna non svilupperà un tumore e viceversa. E poi, conta anche la genetica».

E infine, c’è un ultimo aspetto che non viene quasi mai considerato quando si affrontano queste problematiche e che invece risulta determinante per la qualità delle cure: «Al giorno d’oggi queste malattie si trattano solo in un’ottica di team di specialisti, perché le competenze devono essere talmente ampie e sofisticate che sarebbe del tutto impossibile racchiuderle in una sola persona». Anche perché i tumori sono molto diversi tra loro e ciascuno richiede un approccio mirato e multiterapico.

Ne consegue che, se la prevenzione resta la cosa più importante da fare, il secondo passo è quello di puntare su centri all’avanguardia dove i tumori possano essere trattati in modo multidisciplinare e che consentano a un territorio di avere un servizio di alto livello. «Sarebbe giunto il momento di mettere da parte ogni personalismo e pensare ad una vera sanità provinciale, evitando guerre tra poveri che impoveriscono solo il territorio».

Il futuro della nostra salute, lo esige.

In chiusura della serata Sarah Palfrader ha brevemente riepilogato la consistenza e l’impiego delle donazioni di 29.000 euro legate all’iniziativa “Everesting PedaliAmo con Sarah” (anche qui https://www.altarezianews.it/2025/09/pedaliamoconsarah-rosa-la-prevenzione) e annunciato il nuovo obiettivo per il 2026: «vorremmo far arrivare un nuovo ecografo alla Breast Unit di Sondalo, per essere d’aiuto sul territorio, a quanti potrebbero averne bisogno; perché quando ti viene diagnosticato qualche tumore… ti cambia la vita».

- Anna -

QUI è disponibile l'audio della serata informativa

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