FRAMMENTI DI STORIA. BORMIO NELLE LETTERE DI UN VIAGGIATORE INGLESE DI FINE SETTECENTO

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FRAMMENTI DI STORIA. BORMIO NELLE LETTERE DI UN VIAGGIATORE INGLESE DI FINE SETTECENTO

Gio, 23/06/2022 - 19:49
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William Coxe descrive usanze e costumi dell'epoca, dalle case bormine alle sorgenti dell'Adda fino al Municipio (con stanza della tortura)

Nel 1779 lo storico ed ecclesiastico inglese William Coxe viaggiò attraverso le Alpi toccando, tra le altre località, i Grigioni e i territori ad essi soggetti. Gli appunti di viaggio, sotto forma di lettere, furono raccolti nel decennio successivo nella pubblicazione “Travels in Switzerland”, di cui gli alunni del Liceo e dell’ITC dell’Istituto Alberti hanno curato, nell’a.s 2012/2013, la traduzione.

Come sempre, rileggendo le note coeve, restiamo stupefatti dalle condizioni di vita dell’epoca, dalle descrizioni paesaggistiche, dai racconti dei protagonisti; cerchiamo di immaginarci il paese e il territorio a distanza di 300 anni, attraverso gli occhi dell’autore che vi giunge dopo molto peregrinare e dopo aver visitato altri posti. Il suo punto di vista sarà inevitabilmente distaccato e obiettivo, ma anche superficiale e non privo di errori (ad esempio, le sorgenti dell’Adda collocate nella valle del Braulio). Ciononostante, dà un quadro vivido sia dei nostri antenati, sia della morfologia del territorio, sia della struttura politico-sociale, diventando fondamentale per ricostruire brandelli di un tempo che fu e di cui non sempre restano tracce precise.

Certo è che l’aspetto del borgo doveva risultare piuttosto miserevole: le case avevano finestre coperte con la carta e avevano l’aspetto trasandato, oltretutto, nel Palazzo del podestà (all’epoca il municipio, oggi attuale Palazzo Pretorio sede della CMAV), faceva ancora bella mostra di sé uno strumento di tortura che il Coxe affermava venisse ancora usato per forzare le confessioni, cosa evidentemente ritenuta inammissibile per un inglese. Ma Coxe non era un viaggiatore qualunque e la dimostrazione lampante risiede nella richiesta che volle inoltrare ai maggiorenti bormini che ne rimasero probabilmente alquanto sbigottiti di poter visionare l’archivio del comune: segno di un’attenzione e di una sensibilità storica notevoli, oltre che della consapevolezza dell’importanza degli archivi (cosa di cui, al giorno d'oggi, ci sarebbe un gran bisogno...). Fatto singolare, gli archivi di Bormio erano conservati in un locale dotato di diversi lucchetti: ogni magistrato incaricato della sua custodia possedeva una chiave e per accedere, quindi, fu necessario che fossero tutti presenti!

 

Anna

AA.VV, Le lettere su Bormio, la Valtellina e Chiavenna di William Coxe, Bollettino 16/2013

Traduzione dall’inglese dei ragazzi delle classi 5A e 5XA del Liceo e 5E dell’ITC dell’Istituto d’Istruzione Superiore Lebniz di Bormio, coordinati dalle insegnanti prof.ssa Iole Dei Cas (Liceo) e prof.ssa Antonella Mevio (ITC)

http://www.cssav.it/wp-content/uploads/2017/02/Bsav-16-10-Coxe-Lettere.pdf

Foto di copertina: l'ingresso di via Morcelli intorno al 1894, proprietà Archivio Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo