IL CANTIERE DELLA NUOVA RSA A BORMIO

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IL CANTIERE DELLA NUOVA RSA A BORMIO

Mer, 23/03/2022 - 18:09
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Sopralluogo nello "scheletro" della nuova struttura al servizio del comprensorio

Un’architettura pensata e progettata per rispondere a tutte le necessità ed esigenze di chi la dovrà occupare, siano essi ospiti o lavoratori, secondo i criteri richiesti da Regione Lombardia per le Residenze Socio-Sanitarie per Anziani. Questa è la nuova Casa di Riposo in via di costruzione nel pieno centro di Bormio, il cui iter – iniziato sotto le precedenti amministrazioni – sembra adesso giunto a buon punto, anche se la fine, complice il covid, è ancora di là da venire.

L’amministrazione comunale e la “Fondazione in partecipazione Casa di Riposo Villa del Sorriso Onlus” hanno determinato di aprire il cantiere dei lavori per un piccolo sopralluogo di quanto è stato fatto e di quel che, in previsione, dovrà essere la struttura ultimata: sotto la supervisione dell’architetto Roberto Melai (progettista insieme allo studio PINEARQUE di Barcellona, la F&M Ingegneria di Mirano e lo Studio Tecnico FORTE di Guarene) sono state illustrate ai presenti alcune caratteristiche dell’edificio che diventerà la nuova RSA bormina, costituita da 4 piani (di cui 1 di servizi, 1 di accoglienza e 2 residenziali) più un sottotetto, in cui troveranno posto un’ottantina di persone (72 sono gli accrediti assegnati da Regione Lombardia).

Lo scheletro, in sè, dà subito l’impressione di monumentalità, ma è giusto sottolineare che all’interno gli spazi sono davvero ampi e che si è voluto sfruttare il più possibile (e in meglio) la volumetria a disposizione: infatti, al piano interrato dove solo allocate la cucina e l’autorimessa per i dipendenti, la costruzione giunge ad occupare ogni centimetro di spazio lecito, ovvero tutto il sedime sino ai confini (naturalmente, con il rispetto delle distanze imposte per legge).

 

Rispetto al progetto originario, è stata approntata una variante per andare incontro a soluzioni migliorative o a richieste particolari (come quella giunta da ATS di provvedere a un accesso separato tra appartamenti e RSA), ma è indubbio che la nuova RSA sarà all’avanguardia sotto tanti aspetti: oltre ai già citati comodi spazi interni, ci saranno una palestrina a piano, stanze singole e stanze condivise (in totale una ventina di camere per i 2 piani residenziali), ciascuna delle quali dotata di un sistema carroponte per l’eventuale sollevamento degli ospiti, e in più ci sarà la possibilità di usufruire di 6 piccoli appartamenti. La RSA sarà poi provvista di una rampa di accesso facilitato in direzione del vicino parco, di una terrazza spaziosissima all’ultimo piano che contorna tutti gli spazi comuni della zona-giorno, di una copertura a schermare le onde elettromagnetiche, di pannelli solari e fotovoltaici per produrre acqua calda ed energia, di una caldaia a biomassa, di un locale per il trattamento delle salme e – naturalmente – dei servizi di assistenza medica e fisioterapica. 

Ogni piano conta una volumetria di circa 900/1000 mq, con l’eccezione di quello interrato dove la superficie è addirittura più che raddoppiata: 2500 mq per autorimesse, magazzini e cucina, quest’ultima pensata “sovradimensionata” non per mania di grandezza, ma per rispondere a un bisogno preciso che già adesso, nella vecchia RSA, trova la sua concretizzazione. Lo spiega Arrigo Canclini, presidente della Fondazione: «Abbiamo da poco istituito il progetto dei pasti a domicilio per le persone bisognose: un servizio che riscuote apprezzamento e che in futuro prevediamo si possa estendere maggiormente (www.rsabormio.it/pasto-a-domicilio). L’idea di una cucina di dimensioni più ampie nasce anche in questa prospettiva. Inoltre, come Fondazione siamo impegnati nel rendere la RSA una struttura il più possibilmente “aperta” sul territorio, ovvero volta ad offrire servizi diurni anche a soggetti autosufficienti». Quanto al personale, Canclini non ha dubbi: “Con il nuovo fabbricato lavorerà sicuramente meglio, perchè gli spazi sono distribuiti e organizzati in modo molto più razionale rispetto alla sede attuale”.

La nuova RSA è un progetto ambizioso ma in linea con i dettami moderni, che fanno della sostenibilità e dell’inclusione le chiavi di volta di ogni successo. Tuttavia, per vedere all’opera questa nuova struttura occorrerà ancora del tempo: i lavori, iniziati a ottobre 2019 e sospesi solo 3 mesi a causa del covid, procedono di buon grado ma su alcune commesse incombono notevoli difficoltà di approvvigionamento, comuni a tantissimi altri settori nel dopo-pandemia. «Il progetto – spiegano gli addetti – prevede la posa di serramenti in legno di una particolare tipologia, che però attualmente è difficilissima da reperire perchè il covid ha stravolto tutto il sistema di forniture; inoltre, c’è stato un generale aumento dei costi e bisognerà fare delle valutazioni in proposito, anche perchè il regolamento edilizio pone dei vincoli precisi».

A mezza voce, qualcuno azzarda una previsione per l’estate del 2023. Basterà? Magari, se don Angelo Moltrasio, da lassù, potesse buttare un occhio...

 

 

Anna