LA FORZA DEL NO!

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LA FORZA DEL NO!

Ven, 11/05/2018 - 21:23
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I lavori dei ragazzi dell'IIS Alberti a conclusione di un progetto contro la violenza

Quando si toccano temi sensibili e si fanno vibrare le corde emotive, la risposta non tarda ad arrivare, persino nei giovani, che troppo spesso vengono tacciati di disinteresse e apatia. Lo dimostra l’esposizione approntata nelle sale al piano terra dell’Istituto Alberti, a conclusione di un progetto che le associazioni Tua e le Altre e Run For hanno portato avanti con alcune classi scolastiche (III classi di Sala, Enogastronomia, Accoglienza, IeFP e IV classe Scienze Umane) come momento di riflessione sul tema della violenza contro le donne. Per quanto volte i ragazzi si sono incontrati con operatrici del Centro Antiviolenza di Ardenno e con l’artista Silvia Valtorta: dapprima qualche ora “teorica” per introdurre l’argomento, poi diversi momenti di pratica artistica, duranti i quali ognuno ha potuto rendere concrete le proprie emozioni attraverso il disegno, la scrittura o altri lavoretti manuali (sono tutti esposti). In tal modo si è ottenuto il duplice risultato di ragionare sul problema e di esternarlo, senza nasconderlo né ignorarlo. Per molti ragazzi, ad esempio, è stato uno choc scoprire la drammaticità di alcune situazioni calate nel contesto valtellinese, quasi che ci fosse l’idea di un’isola felice dove certi fatti non accadono. Non è così!

La conseguenza di questa scoperta sono stati una serie lavori intrisi di significato, di simbologia, ma dove non manca la luce della speranza: “Ho sentito il rumore di una catena che si spezza. È rinata una donna!”

I tavoli dei commensali sono stati apparecchiati secondo quattro diverse aree tematiche: amore, fiducia, gioia, ammirazione; il filo conduttore del menù era rappresentato da un fiore variopinto, quasi una rosa dei venti, dove hanno trovato spazio tutta la tavolozza dei colori e il ventaglio delle emozioni, sicché ogni area colorata rappresentava un’emozione (con tanto di emoticon).

Anche i ragazzi di cucina si sono dati da fare elaborando due menù “empatici”, dove le presentazioni dei piatti sono state elaborate specificatamente per questa occasione; ecco, quindi, che “la forma dei tagliolini vuole ricordare la strada della vita”, oppure “la spigola ricoperta da una crosta di patate può rappresentare la parte più nascosta di ogni persona, che ogni volta ha bisogno di essere protetta dal male e dal mondo esterno”, mentre anche una semplice insalata mimosa con le uova sbriciolate “evoca l’immagine di un’anima andata in frantumi”…

Un’iniziativa che ha coinvolto buona parte dell’Istituto e ha sicuramente lasciato qualche seme fruttifero, perché i ragazzi riescono davvero a dare il meglio di sé, in modo particolare quando riescono a liberare le proprie sensazioni e a trasformarle in qualcosa di costruttivo.

Anna

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