Lungolivigno: riconosciuta l'attenzione ambientale e sociale del gruppo con la pubblicazione del primo Report di sostenibilità

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Lungolivigno: riconosciuta l'attenzione ambientale e sociale del gruppo con la pubblicazione del primo Report di sostenibilità

Ven, 12/12/2025 - 17:58
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Un percorso etico che fa parte del dna dell'azienda

Nella Giornata mondiale della montagna, celebrata ieri 11 dicembre 2025, si è tenuto a Livigno un interessante convegno che ha voluto stimolare l’interesse del pubblico verso alcune problematiche legate proprio a chi, la montagna, la vive e la abita.

L’iniziativa è nata dal gruppo Lungolivigno, oggi una società allargata in grado di coniugare perfettamente ospitalità, moda e "lifestyle" ma che affonda le radici nella storia familiare e nella coraggiosa visione imprenditoriale della famiglia Giacomelli.

Punto di partenza di questo convegno, intitolato “Montagna e Sostenibilità – Un impegno che cresce” e coordinato dalla giornalista Gloria Massera, è stata la presentazione del primo Report di sostenibilità che il gruppo Lungolivigno ha saputo conquistare attraverso un percorso di responsabilizzazione e di trasparenza: «Il bilancio di sostenibilità – spiega Matteo Giacomelli a.d. di Lungolivigno – è un obbligo che la legge impone solo alle aziende quotate in borsa, ma noi abbiamo voluto ugualmente redigerlo perché stiamo vivendo cambiamenti epocali ed è per noi un dovere morale e civile impegnarci per coniugare al meglio la crescita economica con la responsabilità sociale, l’attenzione all’ambiente e alle persone. Con questa presentazione pubblica, pertanto, speriamo di poter portare queste tematiche oltre i confini della nostra azienda e di spronare altri imprenditori a intraprendere percorsi che possano avere effetti virtuosi sul sistema».

Il Report, ottenuto dopo quattro anni di lavoro e di interventi mirati, è un risultato che parte da una precisa volontà e da un cambio di paradigma culturale; come afferma Lelia Giacomelli manager di Lungolivigno, «abbiamo voluto mettere in discussione un modello basato solo sul beneficio economico a favore di un altro in cui mettere al centro la sostenibilità come scelta strategica e fin dall’inizio abbiamo lavorato per custodire ogni risorsa, evitare ogni spreco, rispettare ogni equilibrio. La nostra idea di impresa nasce proprio da questa cultura dell’economia di montagna basata su scelte etiche che possono inizialmente comportare costi maggiori, ma che nel tempo risultano vincenti».

Qualche esempio pratico: le strutture del gruppo utilizzano caldaia a cippato, sfruttano energia elettrica rinnovabile, offrono modalità lavorative che favoriscono le necessità dei collaboratori, forniscono sostegno per la formazione d’impresa ad associazioni del terzo settore, selezionano accuratamente i fornitori, implementano la raccolta differenziata e molto altro ancora, il tutto partendo da una conoscenza approfondita dei propri consumi e delle azioni di gestione ordinaria e con l’obiettivo, entro i prossimi anni, di raggiungere la cosiddetta “carbon neutrality”.

Al convegno - suddiviso in tre diverse sessioni con una degustazione finale di "alta cucina naturale" a cura dello Chef Andrea Fugnanesi della Stua Da Legn - sono intervenuti il glaciologo Claudio Smiraglia, il nivologo Fabiano Monti, la fisica e ricercatrice Cecilia Almagioni, la guida alpina Luca Silvestri e Leo Schneider membro del gruppo Protect Our Winters (POW).

Ciascun intervento si è focalizzato su aspetti particolari legati all’ambiente, al clima, ai ghiacciai, ma anche alle pratiche quotidiane che l’uomo attua sul pianeta e alle attitudini positive che si potrebbero instaurare per portare a un futuro meno catastrofico. Magari partendo dalla semplice conoscenza della “impronta di carbonio” che ciascuno di noi lascia sulla terra e agendo di conseguenza.

Con una considerazione finale ovvia ma determinante: ogni azione di cambiamento adottata dai privati cittadini dovrebbe essere accompagnata (e sostenuta) da politiche di alto livello che possano risultare davvero vigorose ed efficaci e non alla stregua di un compitino a malapena sufficiente (il capitolo della mobilità pubblica nelle nostre vallate ne è un lampante esempio).

- Anna -

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