I pizzoccheri di Teglio entrano nel racconto culturale delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026
La Valtellina conquista un posto nel percorso culturale delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 attraverso uno dei suoi simboli più autentici: i pizzoccheri. Il celebre piatto della tradizione tellina diventa ambasciatore del territorio e dei suoi valori, raccontati nel servizio del TG2 Mizar intitolato “La cultura dei pizzoccheri olimpici”, firmato da Daniela Cuzzolin Oberosler, socia onoraria dell’Accademia del Pizzocchero di Teglio.
Il racconto televisivo accompagna il pubblico dentro una cucina che è anche memoria collettiva: il profumo del burro fuso con l’aglio, il sapore deciso del formaggio Casera, la verza e le patate parlano di una cultura contadina che ha saputo resistere al tempo. Centrale è anche la preparazione manuale, un gesto che diventa rito: l’impasto steso a pochi millimetri e tagliato secondo regole precise dalle scarelatrici, le donne che lavorano la pasta con il mattarello, custodi di un sapere antico.
I pizzoccheri si trasformano così in un linguaggio culturale, capace di dialogare con lo spirito olimpico. Non solo gusto, ma identità, storia e senso di appartenenza. In questo contesto si inserisce l’incontro, per la prima volta, tra l’Accademia del Pizzocchero e i vertici della Fondazione Milano Cortina 2026, avviando un confronto tra tradizione gastronomica e grandi eventi internazionali.
Dopo le tappe all’estero, come la presentazione al Parlamento europeo di Strasburgo, l’Accademia ha portato il valore simbolico dei pizzoccheri anche a Milano, incontrando rappresentanti istituzionali, tra cui i prefetti di Milano e Sondrio e il sindaco di Bormio. Il piatto viene proposto come emblema di forza e resilienza, qualità che uniscono la montagna e lo sport.
Fondata nel 2002, l’Accademia del Pizzocchero di Teglio tutela la ricetta originale e promuove la cultura del grano saraceno nei luoghi dove storicamente veniva coltivato. «Diffondiamo i pizzoccheri come un’orchestra porta la propria musica nel mondo», spiega il presidente Flavio Bottoni, sottolineando la dimensione culturale dell’iniziativa.
A fare da ponte tra tradizione e contemporaneità è anche il Cenacolo di Arturo Artom, che da oltre dieci anni riunisce personalità del mondo culturale, scientifico e istituzionale in un luogo di confronto e pensiero condiviso.
In vista di Milano-Cortina 2026, i pizzoccheri escono quindi dalla sola dimensione gastronomica per diventare patrimonio culturale vivo, capace di raccontare la Valtellina al mondo attraverso i valori dell’identità, della memoria e dell’incontro tra popoli.
- Lorenzo Cisani -
Foto dal profilo Facebook di Flavio Oberosler
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