SCINTIGRAFIA CON LEUCOCITI MARCATI: DALLA COLLABORAZIONE CON NIGUARDA TANTI VANTAGGI PER I PAZIENTI

L'aula magna del Presidio Ospedaliero di Sondrio ha ospitato sabato scorso il convegno dal titolo "La scintigrafia con leucociti marcati ora disponibile presso Asst Valtellina e Alto Lario: una collaborazione innovativa con Asst Niguarda”. L’evento, moderato dai direttori delle due strutture di riferimento, Claudio Rossetti e Claudio Barbonetti, ha visto gli interventi di relatori di entrambe le aziende ed è stata l’occasione per presentare un modello di collaborazione fra le due Asst che ha come obiettivo il miglioramento dell’accesso a prestazioni complesse per i pazienti della provincia di Sondrio, riducendo i disagi causati dai trasferimenti e ampliando l’offerta di prestazioni diagnostiche in sede.
La scintigrafia con leucociti marcati è un esame diagnostico di Medicina nucleare molto specifico, importante in caso di infezioni con accumulo di globuli bianchi: prevede una prima fase di prelievo di sangue, la marcatura con un isotopo debolmente radioattivo dei globuli bianchi, i leucociti, e la somministrazione in vena. Si tratta di una fase estremamente delicata che avviene in condizioni di asepsi, ovvero con strumentazione specifica e personale altamente specializzato: per questo motivo la procedura è presente solo in alcuni centri con esperienza consolidata e ampia casistica. La fase successiva prevede l’acquisizione, rispettivamente a quattro e a 24 ore dalla somministrazione, con gamma camera ibrida (SPECT CT), e richiede la presenza del paziente presso il centro di Medicina nucleare per due giorni consecutivi. L’innovazione organizzativa concordata fra le due Asst consiste nella scomposizione delle fasi in due parti: il paziente si reca presso Asst Niguarda per il prelievo ematico, la marcatura e la somministrazione e, a differenza di quanto sarebbe previsto dal protocollo standard, non torna più a Milano, bensì completa l’esame con l’acquisizione delle immagini presso le strutture sanitarie provinciali il giorno successivo, anche grazie alla recente installazione di una SPECT CT di ultima generazione presso la Medicina nucleare dell'Ospedale di Sondrio.
Per il paziente è quindi previsto un solo trasferimento da Sondrio a Milano: i vantaggi sono evidenti, poiché spesso si tratta di pazienti con protesi ortopediche con possibile infezione locale, inoltre viene preso in carico direttamente dalla Medicina nucleare di Asst Valtellina e Alto Lario, che procede alla refertazione, diventando l’interlocutore qualificato per i medici prescrittori. Il modello per ora è applicato ai pazienti ricoverati ma a breve, dopo un periodo di rodaggio, sarà esteso anche ai pazienti ambulatoriali.
Questo modello organizzativo verrà utilizzato anche per altre procedure diagnostiche e terapeutiche di Medicina nucleare. La prossima applicazione sarà in ambito terapeutico dove verrà messa in opera una collaborazione per la terapia radiometabolica per il trattamento di forme ormonoresistenti dei tumori prostatici, utilizzando radiofarmaci marcati con Lutezio 177, e per il trattamento della patologia tiroidea benigna e maligna con Iodio 133. Anche in questo caso la procedura sarà segmentata in fasi, con presa in carico da parte della Medicina nucleare di Asst Valtellina e Alto Lario.
Emanuela Zecca
Ufficio Stampa ASST Valtellina e Alto Lario
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