L’ECONOMIA DELLA BICICLETTA SOTTO LA LENTE DEL SOLE 24 ORE. RIMINI-BORMIO LE TAPPE DELLA ‘BIKEECONOMY24’

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L’ECONOMIA DELLA BICICLETTA SOTTO LA LENTE DEL SOLE 24 ORE. RIMINI-BORMIO LE TAPPE DELLA ‘BIKEECONOMY24’

Sab, 14/09/2019 - 19:48
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sabato 14 Settembre, 2019

L’economia della bicicletta è esplosa in tutta la sua imponenza e ormai non è più possibile ignorare il valore che ha assunto nel mercato non solo sportivo e hobbistico, ma soprattutto in quello turistico; anche l’Alta Valle – nel suo piccolo – ha avuto modo di constatare come il ciclismo sia attualmente uno degli elementi di traino del nostro comprensorio. Il Sole 24Ore ha stimato che nel nostro Paese si vende una bicicletta ogni 20 secondi (www.infodata.ilsole24ore.com) e secondo un rapporto di Legambiente il giro d’affari generato dagli spostamenti in bici – che nel 2017 era di 6 miliardi di euro – avrebbe potenzialità di crescita sino a 23 miliardi! Cifre da capogiro…

Nel contesto di questi grandi numeri e dell’interesse che le due ruote stanno riscuotendo il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” ha organizzato a Rimini l’evento “BikeEconomy24”, che farà tappa anche a Bormio il prossimo 14 ottobre. Si tratta di un vero e proprio simposio dedicato alle opportunità che offre la bicicletta non più e non solo come semplice mezzo di trasporto, ma come strumento di un cambiamento culturale. E badate bene, la scelta di Bormio non è stata casuale: Bormio è diventata un piccolo caso di studio per come ha saputo imporsi, in ambito nazionale e internazionale, puntando sul ciclismo tant’è che al convegno di Rimini sono stati invitati anche Maurizio Seletti ed Enrico Maccarini, il primo in qualità di Direttore di Bormio Marketing, il secondo per le sue scelte imprenditoriali legate alla bicicletta. In mezzo a loro alcuni noti esponenti del mondo turistico, sportivo e manageriale sia emiliano sia italiano, come Davide Cassani (chi non lo ha mai sentito ai microfoni del Giro d’Italia?) o gli organizzatori di alcune tra le più importanti GF d’Italia (una su tutte: la Nove Colli con circa 10.000 presenze!).

Sentiamo al volo Enrico Maccarini sulla sua esperienza a Rimini, dove ha intrattenuto la platea di oltre 300 persone con un intervento sulla sua esperienza di privato imprenditore nel settore delle e-bike, che secondo il Sole 24Ore ha avuto una crescita vertiginosa sia nella produzione sia nella vendita.

Quali sono le tue sensazioni riguardo gli sviluppi che la bicicletta ha e potrebbe ancora avere nel quotidiano?

Si tende a pensare alla bici come un fenomeno legato allo sport agonistico o all’economia che ingenera in ambito turistico. A me piace pensare alla bici a 360° e vorrei dare a tutti la possibilità di utilizzarla. La bici deve avvicinare la gente al territorio e far sì che sia alla portata di tutti, ma deve essere anche un fatto culturale.

Cosa intendi esattamente?

La bicicletta deve diventare un elemento centrale nella vita quotidiana, perché tutti capiamo l’importanza di dover ridurre le emissioni inquinanti, di limitare il traffico, di salvaguardare i nostri paesaggi… ma per arrivarci serve cambiare mentalità e adottare strategie che oggi, la maggior parte della gente, non è disposta a sostenere.

Ad esempio?

Andare al lavoro in bicicletta. Fare la spesa in bicicletta. Distribuire corrispondenza in bicicletta… Gli esempi sarebbero moltissimi, ma è anche vero che il nostro territorio non è ancora attrezzato per facilitare questo cambiamento culturale. Se vogliamo puntare alla mobilità sostenibile della bicicletta, dobbiamo mettere le persone nelle condizioni di poterla utilizzare al meglio!

Cosa manca, dunque?

Le piste ciclabili dovrebbero essere realizzate con certi criteri e mantenute in efficienza, senza contare che in tante località ancora mancano; e poi servirebbe introdurre le cosiddette bici-cargo, adattate appositamente per trasporti più ingombranti, diffondere le hand-bike per chi non può muoversi pedalando…

Quindi non c’è speranza per noi italiani?

Nooo, dico solo che servirà un bel po’ di tempo per arrivarci. Se pensiamo che fino a pochi anni fa le e-bike erano praticamente sconosciute, mentre ora sono entrate nelle case di moltissimi italiani. Grazie alla e-bike tantissime persone sono tornate a vivere il territorio, a esplorare le nostre montagne, ad avventurarsi sulle nostre salite. La e-bike apre possibilità a chi le aveva perdute… Il nostro lavoro è anche questo: avvicinare la gente al territorio!

Come vedi la il movimento ciclistico nel nostro Comprensorio?

Per certi versi siamo molto avanti anzi, il Bormiese è un po’ un’anomalia per i risultati che sta ottenendo, anche se da noi non tutti recepiscono la portata di certe iniziative… È innegabile che tanti privati hanno raccolto la sfida e di propria iniziativa si sono dati molto da fare per accogliere il movimento ciclistico, anche con investimenti importanti. Anche il pubblico deve fare la sua parte, ovviamente, ma è essenziale che vi sia collaborazione da entrambe le parti, una collaborazione aperta, attiva e costruttiva. In Emilia Romagna, per fare un esempio, hanno creato un team ciclistico che fa appositamente promozione del territorio, sostenuta dagli amministratori locali… ma lì è una situazione completamente diversa dalla nostra…

Tanti si lamentano del comportamento dei ciclisti sulle strade…

È una questione di educazione, che non inizia e finisce con i ciclisti, ma con tutti coloro che sono tenuti a rispettare il Codice della Strada. A Rimini si è parlato anche di questo tema, che sarà fondamentale negli anni a venire: promuovere la mobilità dolce significa più bici sulle strade, il che impone una seria riflessione sulla sicurezza stradale. Ma alla base di tutto c’è l’educazione della persona.

L’azienda di Enrico è stata una delle prime a puntare decisamente sulle e-bike e i numeri gli stanno dando ragione: attualmente il suo “parco” è costituito da circa 40 e-bike, da alcune fat-bike e da una hand-bike: Il progetto della hand-bike è quello che mi ha coinvolto di più, perchè – come ho detto prima – noi dobbiamo lavorare per avvicinare la gente al territorio e fargli vedere quante potenzialità ha da offrire. Per circa 200 anni la bicicletta è rimasta sostanzialmente invariata nella sua struttura: cambiavano i materiali, la fisionomia, gli accessori, ma si pedalava sempre con le gambe a cavallo di un sellino. Oggi, invece, si pedala anche in piedi o da seduti, è un cambiamento epocale!

La domanda è: saremo in grado di cambiare anche noi?

Appuntamento a Bormio il 14 ottobre 2019 per la seconda tappa della BikeEconomy24.

 

Anna

Per scaricare il Report di Legambiente:

https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_economia_bicicletta_labici_2018.pdf

 

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