CONGRESSO NAZIONALE UNCEM: FIDUCIA E SPERANZA PER LA MONTAGNA CHE GUARDA ALLE CITTÀ E ALL'EUROPA PER AVERE FORZA E DIGNITÀ
Uncem come sindacato del territorio, istituzione della comunità, espressione di Comuni ed Enti locali solidi, capaci di lavorare in sinergia. Sono fiducia e speranza le parole chiave del Congresso, che si è svolto venerdì e sabato a L'Aquila, rilanciate nel suo intervento conclusivo dal presidente Marco Bussone, votato per acclamazione. Con lui è stato eletto il Consiglio nazionale, che resterà in carica per cinque anni. A rappresentare la Lombardia sono 16 membri. Oltre al presidente di Uncem Lombardia, Tiziano Maffezzini, e ai suoi vice, Alberto Mazzoleni e Massimo Ottelli, Severino De Stefani, Nello Oberti e Annamaria Saligari, della provincia di Sondrio, Michael Bonazzola per quella di Lecco, Mauro Robba per quella di Como, Maurizio Spozio per Varese, Giovanni Palli per Varese, Bruno Battinsoli, Romano Caldinelli e Sergio Mattioli per la provincia di Brescia, Giampiero Calegari, Andrea Santopietro ed Ettore Schiavi per quella di Bergamo.
La montagna non è marginale né luogo di abbandono e di spopolamento, ma è centrale per il Paese: per rafforzarsi guarda al dialogo con le città e punta all'Europa. La due giorni congressuale e assembleare dell'Aquila ha rappresentato un importante momento di confronto tra i sindaci di tutta Italia, con la Lombardia che si è confermata trainante, esempio di gestione efficace per la lungimiranza dei suoi amministratori, per la coesione tra enti e per il sostegno della Regione che, come nessun'altra, ha varato politiche e provvedimenti specifici. «Stiamo attraversando una fase di grandi cambiamenti che incideranno profondamente nel futuro delle aree montane - sottolinea il presidente di Uncem Lombardia Maffezzini -. Dobbiamo essere vigili e propositivi, pronti a cogliere le opportunità e a gestire le criticità, e un'associazione come Uncem, attiva dal 1952, è in grado di recepire le istanze della montagna e di farsene portavoce a a livello nazionale, laddove vengono assunte le decisioni. Il confronto e la collaborazione tre enti, prima in ambito locale, quindi provinciale e regionale, sono presupposti imprescindibili, poiché oggi è impensabile affrontare e risolvere da soli, a livello comunale, problematiche complesse che attengono la gestione dei nostri enti, i servizi resi ai cittadini e le politiche di sviluppo. Dobbiamo farlo per le nostre comunità e per i nostri territori, che siamo chiamati a tutelare e a preservare, offrendo ragioni concrete per rimanere in montagna e per sceglierla per realizzare il proprio progetto di vita. Servono - conclude Maffezzini - una decisa apertura alla digitalizzazione, servizi sociosanitari efficienti, agevolazioni per le famiglie, misure fiscali per favorire l'imprenditorialità, infrastrutture tecnologiche e tutto ciò che possa rendere attrattivi i nostri territori. In Lombardia siamo fortunati: la Regione ci aiuta e ci sostiene, non è scontato, in altre zone d'Italia non avviene. È necessario avere una visione comune per costruire nuove progettualità e garantire un futuro ai nostri territori: quando lavoriamo insieme otteniamo risultati, dobbiamo farlo sempre di più».
- Uncem Lombardia segreteria -
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