TAGLIARE QUALCHE PIANTA NEL TUO BOSCO? NON DIMENTICARTI DI SEGNALARE LA CARRIOLA O IL MULO!

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TAGLIARE QUALCHE PIANTA NEL TUO BOSCO? NON DIMENTICARTI DI SEGNALARE LA CARRIOLA O IL MULO!

Mer, 10/02/2021 - 13:00
Pubblicato in:

10 febbraio 2021

«Buongiorno, vorrei fare una denuncia di taglio piante nel mio bosco»

«Prego, si accomodi! Avrei bisogno di sapere, tra l’altro: l’esbosco della legna tagliata lo farà con un mulo, un asino o un bardotto? Oppure userà un cavallo da tiro? O magari, semplicemente con la carriola???»

Non è l’ultimo siparietto dei Legnanesi, è una delle informazioni che i cittadini dovranno fornire agli operatori abilitati alla compilazione di un’istanza di taglio piante, secondo l’ultimo aggiornamento predisposto dagli uffici della Regione Lombardia. Pare incredibile, eppure fra i dati che vengono richiesti per poter tagliare o recuperare anche solo qualche pianticella, vi sono proprio quelli relativi alla modalità utilizzata per l’esbosco e persino per il trasporto della legna tagliata. Nel primo caso (“modalità utilizzata per l’esbosco”) i funzionari regionali hanno previsto: cavallo da tiro, mulo, asino, bardotto, strascico con verricello o trattore, autoveicolo, scivolamento con risina (noto a tutti…), o infine l’esbosco con la più modesta carriola. Nel secondo caso (“come sarà effettuato il trasporto della legna tagliata”), informatevi bene sulla viabilità, perché all’operatore incaricato di compilare la vostra istanza bisognerà specificare se la legna la porterete via transitando su strade VASP di classe I, II, III, IV oppure sulla più semplice viabilità ordinaria.

Insomma, fra le pieghe più remote delle procedure burocratiche, quella relativa alle istanze di taglio piante è diventata un’impresa degna di Einstein e colpisce direttamente tanti piccoli proprietari – spesso anziani – che armandosi di pazienza e rassegnazione vanno in pellegrinaggio negli uffici preposti, dove la soluzione non è mai la più semplice, soprattutto quando su un appezzamento si sovrappongono enti diversi (Parchi, Comunità Montane, Provincia, Riserve Naturali ecc…). Non stupisce che siano sempre di più i boschi lasciati a macerare e abbandonati… Peccato, perché la cura autoctona del territorio è una risorsa per tutti e – con le dovute e ragionevoli prescrizioni – potrebbe essere svolta senza troppo nuocere alla buona volontà del singolo.

Altrimenti la Regione Lombardia verrà vista ancora una volta di più come una torre di cristallo inaccessibile in cui i funzionari decidono senza rapportarsi alle esigenze del territorio e le cui procedure allontanano i cittadini dalla pubblica amministrazione, anziché avvicinarli.

I proprietari di boschi sono avvisati: se dovete tagliare qualche pianta sul vostro terreno… non scordatevi di dichiarare la carriola!!

 

Anna