INCIDERE NELLE SCELTE E AVERE UN RUOLO NELLA DEFINIZIONE DELLE POLITICHE: LE RICHIESTE DI CHI VIVE IN MONTAGNA, LA CONOSCE E LA PORTA NEL CUORE
Servizi essenziali, sanità, istruzione e trasporti, e agevolazioni per chi fa impresa: i grandi temi inquadrati nel Rapporto Montagne 2025, curato da Uncem, coincidono con le richieste degli amministratori pubblici, come hanno ribadito il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta, il presidente della Comunità Montana della Valchiavenna Davide Trussoni e il presidente di Uncem Lombardia Tiziano Maffezzini intervenuti ieri pomeriggio, a Chiavenna, nella sede dell'ente comprensoriale, all'incontro pubblico per la presentazione del volume, che ha visto la presenza di numerosi rappresentanti istituzionali.
Nel suo intervento, il presidente Maffezzini è partito dal ruolo di Regione Lombardia, tra le poche in Italia ad aver mantenuto le Comunità Montane, da sempre in prima linea per la montagna, che rappresenta circa il 45% del suo territorio ma nel quale risiede solo il 10% della popolazione. Quella descritta dal presidente di Uncem Lombardia è una montagna che vuole essere protagonista, che rifugge il titolo di 'marginale', valido solo per la sua collocazione geografica, per concentrarsi sul potenziale che è in grado di esprimere. In questo viene in aiuto il Rapporto Montagne che riassume nei numeri una realtà difficile da percepire. «Bisogna vivere i territori, conoscerli e portarli nel cuore per avere una visione e costruire - ha detto Maffezzini -. E sanità, trasporti e istruzione sono fondamentali per restare in montagna ma anche per rendere attrattivi i nostri territori, puntando su ciò che abbiamo e su ciò che sappiamo fare bene». Un discorso a parte meritano le linee digitali e, più in generale, l'innovazione, oggi indispensabili, così come modelli organizzativi al passo con i tempi. «Almeno 500 giovani lasciano la valle per lavorare - ha concluso - su questo dobbiamo agire, partendo dal presupposto che i protagonisti siamo noi e sempre noi siamo gli artefici del nostro futuro. Significa incidere sulle scelte a livello nazionale e avere un ruolo nella definizione delle politiche per la montagna: per l'autonomia differenziata, per la riforma degli enti locali e per la legge sulla montagna di cui attendiamo i decreti attuativi».
È toccato al presidente nazionale di Uncem Marco Bussone recepire le sollecitazioni degli amministratori locali presentando il Rapporto Montagne 2025, nato nell’ambito del Progetto Italiae del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri, attuato da Uncem, uscito nel giugno scorso. Quella di ieri pomeriggio a Chiavenna è stata la prima presentazione in provincia di Sondrio, ennesima tappa di un tour che ha già toccato oltre novanta località in tutta Italia. Criticità e opportunità a inquadrare le montagne, senza dimenticare il contesto globale nel quale sono inserite, strette tra i cambiamenti climatici e la crisi demografica. Il presidente Bussone ha evidenziato come, in presenza di un saldo naturale negativo, si registri un saldo migratorio positivo con circa centomila persone che tra il 2019 e il 2023 si sono trasferite in uno dei 3500 Comuni montani italiani, in particolare al nord. Chi sceglie la montagna per costruire il suo progetto di vita, under 40 con bambini, chiede innanzitutto scuole di qualità e servizi per l'infanzia, chi lascia la città per la tranquillità, gli over 70, cerca assistenza sociosanitaria adeguata. Proprio nel momento in cui cresce la domanda di servizi, diminuiscono i trasferimenti statali ai Comuni per la spesa corrente. «Il Rapporto Montagne, che non veniva realizzato dal 2017 - ha evidenziato Bussone - è uno strumento politico e istituzionale che ispira il dialogo e aiuta a programmare. Misurare i numeri è centrale per impostare le politiche sul territorio, sia per valutare l'impatto economico delle scelte fatte sia per evitare di ripetere gli errori del passato. Gli strumenti di misurazione ci servono per dire dove stiamo andando e dove vogliamo arrivare». Il volume di quasi 800 pagine, dal titolo "Istituzioni, movimenti, innovazioni. Le Green Community e le sfide dei territori" è diviso in sette parti che trattano alcuni temi e ne approfondiscono altri, corredato di tabelle e grafici: i caratteri della montagna, la geografia delle comunità territoriali, lo spopolamento e il neo-popolamento, i caratteri economici e sociali, le green communities.
La presentazione del Rapporto Montagne 2025 è stata anche l'occasione per inquadrare gli obiettivi conseguiti dalla Comunità Montana della Valchiavenna che, in 52 anni di attività, ha sostenuto i Comuni con i servizi associati e promosso progetti, ottenendo, nel marzo scorso, dalla Commissione Europea, il riconoscimento quale area economica remota con condizioni particolari, con deroga al regime "de minimis" sugli aiuti di Stato per sostenere le piccole imprese locali. Una programmazione avveduta e vincente, com'è stata definita, che ha consentito alla Valchiavenna di cogliere le opportunità offerte dai bandi Interreg.
- Uncem Lombardia segreteria -
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