“Ascoltando don Milani” e “Stabat Mater”

3
min di lettura

“Ascoltando don Milani” e “Stabat Mater”

Mar, 21/03/2023 - 17:55
Pubblicato in:
Il progetto “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)” promuove due incontri culturali di altissimo livello

 

Sono due questa settimana gli appuntamenti del progetto “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)”, la rassegna di eventi promossa dalla Cooperativa sociale Nicolò Rusca ETS con il sostegno di Fondazione Cariplo.

Si parte giovedì pomeriggio: appuntamento al cinema Excelsior di Sondrio alle 17.30 per il secondo incontro del ciclo “Incontrare dei maestri”. Dopo la riflessione – il mese scorso – del professor Franco Nembrini, saggista e pedagogista, sulla testimonianza di appassionato educatore del fondatore di Comunione e Liberazione don Luigi Giussani, questa volta è il turno di “Ascoltando don Milani”.

Sarà il pedagogista e imprenditore sociale Johnny Dotti a parlare di questo grande maestro: lo farà come appassionato – a propria volta – di tematiche giovanili, ma soprattutto come allievo del sacerdote della scuola di Barbiana. Al centro della riflessione che Dotti proporrà troveremo, sicuramente, l’esempio di don Milani, figura simbolo nel mondo dell’istruzione per i suoi progetti scolastici di stampo inclusivo e democratico, ora probabilmente dati per scontati, ma che per i tempi erano davvero avanti anni luce.

Non c'è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diversi”. Così don Lorenzo Milani si esprimeva negli anni Sessanta dello scorso secolo nel libro “Lettera ad una professoressa” sul rapporto tra giustizia, uguaglianza e diritto. Facile a dirsi, potremmo pensare: accade sempre così. Eppure per il sacerdote di Barbiana non è andata esattamente così, se pensiamo al suo appassionato motto I care, bussola del progetto educativo che ha cercato di promuovere lungo tutta la sua esistenza: un dovere morale – il suo – che, come insegnante, sacerdote e cittadino, gli imponeva di non tacere, ma di reagire alle ingiustizie.

Johnny Dotti nasce a Bergamo nel 1963. È pedagogista, imprenditore sociale e docente a contratto all’Università Cattolica di Milano. Tra i suoi principali incarichi, si ricorda la presidenza di È-one Abitare generativo. È tra i fon­datori di Comm.On!, associazione che sviluppa iniziative e progetti di economia generativa, ed è stato consigliere delegato e presidente di Cgm, il Consorzio Gino Mattarelli (la più grande rete italiana della cooperazione sociale, con 1.100 cooperative associate), e di Welfare Italia. È autore di diversi volumi.

Martedì 18 aprile, infine, chiuderà il ciclo “Incontrare dei maestri” il salesiano don Paolo Caiani, responsabile della Pastorale giovanile dellIspettoria lombardo emiliana, che parlerà del “sistema preventivo” di san Giovanni Bosco. Presenza effettiva dell'educatore tra i giovani e la condivisione di parte della loro vita quotidiana e di qualche loro interesse, la certezza che «in ogni giovane c'è un punto accessibile al bene», il tratto della amorevolezza, che si esprime nell'attenzione ai bisogni reali delle persone e nella cura di un ambiente accogliente, coinvolgimento del giovane come primo responsabile e protagonista della propria formazione: questi sono alcuni dei punti salienti di quello che fu don Bosco stesso a definire “sistema preventivo”, un metodo che ancora oggi mostra tutta la propria validità.

Si ricorda che tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

****************************

Spazio alla musica sabato 25 marzo alle 20.45 con il concerto “Stabat Mater” che vedrà l’esibizione – sul presbiterio della Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio di Sondrio – dei componenti dell’Orchestra “Antonio Vivaldi” diretti, per l’occasione, dal maestro Lodi Luka e accompagnati da Chiara Amati, soprano, e Marta Pluda, mezzo soprano.

Davvero azzeccata la proposta del concerto “Stabat Mater” nel giorno in cui la Chiesa celebra l’Annunciazione della Beata Vergine Maria, ma soprattutto nel cammino quaresimale verso la Pasqua: ai piedi del Cristo crocifisso, infatti, «la Madre addolorata stava in lacrime», per tradurre letteralmente le prime parole della sequenza tradizionalmente attribuita a Jacopone da Todi.

Con tutta probabilità, Giovanni Battista Pergolesi compose il suo Stabat Mater al termine della propria esistenza terrena, proprio come Mozart con il Requiem. Il compositore di Jesi, destinato a morire a soli ventisei anni di tubercolosi, scrisse velocemente questo straordinario capolavoro dopo aver ricevuto nel 1735 l’incarico da parte dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, confraternita laica napoletana: essi l’avrebbero utilizzato durante la liturgia della Settimana Santa. Chiuso nella sua celletta nel convento dei frati cappuccini di Pozzuoli, dove si era ritirato in preghiera e in meditazione nel tentativo di lenire gli atroci dolori causati dal male, redasse il manoscritto e, come nel caso di Mozart, tanto la sofferenza, quanto il rendersi conto della fragilità della vita umana di fronte al mistero della morte gli diedero modo di elaborare una pagina struggente, meravigliosa, che tratteggia il dolore più terribile che un essere umano possa provare, quello di una madre che assiste alla morte del proprio figlio.

Compositore, pianista e direttore d’orchestra, Lodi Luka nasce a Shkoder, in Albania, nel 1980 in una famiglia di musicisti e svolge attività concertistica in Italia e all’estero come pianista e direttore d’orchestra. Nel suo catalogo figurano opere liriche, musiche per orchestra, solisti e orchestra, musiche da camera e per strumento solo. Sue composizioni sono state eseguite in diverse istituzioni e stagioni concertistiche in Italia e all’estero in Spagna (Conservatorio de Getafe, Università Alfonso X El Sabio Madrid), Austria (Università per la musica e le arti interpretative di Graz), Stati Uniti d’America (Stanford University, Colorado Spring College), Francia, Albania, Messico, Polonia (Accademia della musica di Breslavia), Croazia (World Saxophone Congress – Università della musica di Zagabria), Kosovo, Canada, Grecia, Bulgaria (Pazardzik Symphony Orchestra), Uruguay, Thailandia.

Il concerto vedrà l’esecuzione, oltre allo Stabat Mater di Pergolesi, di Rinascere, melodia per orchestra d’archi. Composta nella primavera del 2022, riflette appieno la voglia di vivere, incontrarsi, abbracciarsi e prendere contatto con la natura dopo due anni di limitazioni dovute alla pandemia. La composizione ha un carattere molto espressivo: le brevi linee melodiche, frammentate da pause, formano un contrappunto dialogante tra le parti. L’espressività viene evidenziata anche da un uso strutturale di crescendi e diminuendi che creano movimento. Pochi elementi intervallari e linee ascendenti e discendenti danno vita, dunque, a un movimento continuo, un lento risvegliarsi verso qualcosa di nuovo.

Sara Baldini

Tags