SERATA IN RICORDO DI ROBERTO DE MONTICELLI

2
min di lettura

SERATA IN RICORDO DI ROBERTO DE MONTICELLI

Lun, 14/08/2017 - 20:43
Pubblicato in:
L'autorevole critico teatrale, stanziale a Bormio per molti periodi di vacanza, commemorato nel trentennale della scomparsa

lunedì 14 Agosto, 2017

Prosegue a Bormio la scia di interessanti iniziative che portano a scoprire – o riscoprire – fatti e personaggi che sono stati interpreti della scena culturale, e non solo quella di ambito locale; forse un po’ “ostici”, forse poco noti al grande pubblico, ma pregevoli di essere conosciuti per ciò che hanno saputo dare. La serata di ieri domenica 13 agosto 2017 nella sala conferenza delle Terme di Bormio si inserisce perfettamente in questo quadro e dobbiamo un sincero plauso a Leo Schena per averla voluta ed organizzata, in collaborazione con il comune di Bormio (rappresentato dal sindaco Roberto Volpato). “Il sentimento della parola”, questo il titolo dell’appuntamento proposto da Guido De Monticelli, intendeva esprimere il ricordo affettuoso e soprattutto riconoscere la valenza del ruolo professionale di Roberto De Monticelli (1919-1987), autorevole critico teatrale che per decenni descrisse e scandagliò le evoluzioni del teatro italiano e dei suoi protagonisti dal dopoguerra all’anno della sua morte, avvenuta nel febbraio 1987. Forse pochi sanno che Roberto De Monticelli era bormino d’adozione, tanto che venne sepolto nel piccolo cimitero del paese. Assieme alla moglie Milli Martinelli, infatti, amava portarsi a Bormio e qui trascorrere i periodi di riposo, durante i quali si dedicava anche alla compilazione dell’opera “L’educazione teatrale”, uscita dopo ben tredici anni di gestazione. Il legame con la piccola conca valliva, dunque, è sempre stato forte e prosegue tuttora con la moglie Milli, protagonista di molti appuntamenti culturali della Magnifica Terra. Il figlio Guido, che ne ha parzialmente seguito le orme diventando regista teatrale, ha intrattenuto il pubblico con la lettura di alcuni brani tratti dagli scritti del padre, accompagnati da foto evocative di un teatro quasi d’antan, del tempo che fu (non dimentichiamo che Roberto De Monticelli visse e scrisse fino al 1987, cioè trent’anni fa!). Il “Sentimento della parola”, inteso come l’amore o la passione per la parola, gioca sull’affinità con la raccolta ungarettiana “Il sentimento del tempo”: la parola – come il tempo – si dispiega e fluisce a piene mani; tuttavia, nel teatro, la parola finisce col perdere essenzialità in favore del gesto, che trionfa nelle immagini, nelle forme e nelle sensazioni rispetto alla parola. Da Ruggero Ruggeri a Vittorio Gassman a Dario Fo: il mestiere dell’attore – e di riflesso quello del critico – soggiacciono a una trasformazione che portano il primo a una continua ricerca/perdita d’identità e il secondo a rischiare di diventare un’inutile esercizio di stile.

Impegnativo da seguire in alcuni passaggi (anche per il mio analfabetismo in materia, mea culpa), Guido De Monticelli possiede nondimeno una notevole capacità recitativa: non legge semplicemente i testi del padre, ma li interpreta con cadenze, pause, cambi di tono e di ritmo che rivelano una compiuta padronanza dell’arte.

Alcuni filmati hanno intervallato la lettura; tra questi lo spezzone di uno spettacolo recentemente tenutosi al teatro Grassi di Milano, che riprende un testo dello stesso Roberto De Monticelli datato 1973 altamente profetico nel suo contenuto. Si tratta del dialogo “in un imprecisato futuro” tra uno spettatore e un ex critico teatrale, in cui il De Monticelli esamina la crisi del teatro attraverso le riflessioni di due personaggi che, nel contesto teatrale, sono complementari eppure contrapposti. La geniale intuizione del “computer di gradimento” consente al De Monticelli di precorrere i tempi e di indicare – irriverentemente, s’intende – la via per uscire dalla crisi e per riempire cinema e teatri… Al curioso lettore che vorrà scoprirla non resterà che leggere questo dissacrante brano (“Critica e pubblico: le generazioni” in Epoca 30 settembre 1973, ora in “L’attore”, Cue Press, Imola 2017, p. 25; lo potete trovare anche al seguente link: http://www.teatrimilano.it/214-elzeviro-demonticelli-epoca.htm).

Anna