MOUNTAIN ECHOES: alla scoperta di voci e suoni della Valtellina per Milano Cortina 2026
Milano, dicembre 2025
Tra i progetti culturali più significativi connessi con i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 c’è MOUNTAIN ECHOES - le voci e i suoni della Valtellina in sculture sonore - con il quale l’artista multidisciplinare YUVAL AVITAL sta indagando la Valtellina - uno dei territori protagonisti dei Giochi - attraverso la creazione di opere d’arte che diventano rappresentazioni contemporanee e universali, riconoscendo nella montagna e nei suoi abitanti una forma di identità culturale unica e stratificata. Yuval Avital ha esplorato per alcuni mesi la Valtellina dotato di microfoni, macchina fotografica e videocamera, raccogliendo centinaia di registrazioni della realtà valtellinese: suoni della natura, dell’artigianato e della produzione, voci degli abitanti di ogni età e professione. Il risultato è la realizzazione di tre sculture antropomorfe di grande formato, al cui interno altoparlanti diffondono un’opera sonora polifonica e complessa, corredata da mostre multimediali che contestualizzano il percorso di ricerca dell’artista nel territorio. Il progetto è stato selezionato da Regione Lombardia nell'ambito dei Giochi della Cultura ed è parte del programma Cultural Olympiad di Fondazione Milano Cortina 2026.
L’inaugurazione di MOUNTAIN ECHOES, prevista il 23 e 24 gennaio 2026 in Valtellina, assumerà la forma di un percorso diffuso, un viaggio culturale attraverso i comuni di Sondrio, Tirano e Bormio che, con identità diverse ma complementari, diventano parte integrante dell’opera. Il percorso espositivo di MOUNTAIN ECHOES quindi propone un viaggio dal capoluogo della Valtellina fino all’alta montagna, valorizzando la pluralità del territorio e permettendo agli abitanti della valle e ai visitatori di vivere tre esperienze artistiche complete contestualizzate in scenari architettonici diversi e connessi tra di loro. Le sculture entreranno a far parte del patrimonio culturale dei Giochi, lasciando un contributo duraturo nella percezione pubblica delle Alpi lombarde. In primavera poi, l’eco della montagna risuonerà in città: l’intera installazione sarà raccolta a Milano, portando nel cuore urbano la voce della Valtellina, creando un ponte tra i mondi montani e la città, arricchendo di nuove prospettive entrambe le realtà.
Il progetto nasce dalla co-ideazione, dal coordinamento e dalla comunicazione del Comitato CULTURA + IMPRESA insieme a Yuval Avital Studio e prende forma grazie al contributo di una rete inedita di realtà istituzionali e private: accanto ai Main Partner BPER Banca, Provincia di Sondrio e Tessuti di Sondrio, collaborano APF Valtellina, Marzotto LAB e The Round Table – Progetti di comunicazione. Partecipano come patrocinatori e attori attivi il Comune di Albosaggia, il Comune di Bormio, il Comune di Sondrio, il Comune di Tirano, Confindustria Lecco e Sondrio, il Parco delle Orobie Valtellinesi e il Parco Nazionale dello Stelvio.
La montagna come fonte, voce e materia dell’opera
In Valtellina, la ricerca di Yuval Avital ha esplorato il rapporto tra comunità e territorio attraverso il suono, raccontando la natura, la vita quotidiana e le tradizioni alpine. Durante i mesi di residenza (da ottobre a dicembre 2025), l’artista ha registrato custodi della memoria, artigiani, pastori, artisti, scuole, associazioni e cittadini di diverse generazioni, catturando lingue segrete e gesti millenari, campanacci, storie e canti dialettali, suoni domestici e naturali come vento, corsi d’acqua e animali autoctoni. Supportato da “Virgilii” locali, Avital ha creato uno spazio aperto in cui ogni racconto e tradizione sono ascoltati e valorizzati.
Questa fase di raccolta è un processo di relazione dove il suono è una manifestazione della storia delle persone e della loro interazione con l’ambiente montano, trasformando le sculture in archivi viventi di identità culturale. La ricerca di Avital riporta alla luce i racconti della tradizione orale dall’uomo senza sangue della Valmalenco e il Gigiàt della Val Masino, le valanghe del 1951 di Livigno fino alle voci multietniche della startup tecnologica The Liquid Factory, fino a numerose azioni corali come attivare 500 persone del pubblico all’evento inaugurale del Sondrio Festival.
Le tre sculture sonore sono figure totemiche che evocano un connubio tra forme antropomorfe e delle vette valtellinesi. Realizzate in tessuti locali resinati, uniscono arte, tecnologia e tradizione. All’interno ospitano sistemi di diffusione e altoparlanti che restituiscono tre composizioni stratificate realizzate dall’artista, dando vita a un paesaggio acustico corale. Saranno fruibili liberamente dal pubblico e affiancate da serie fotografiche inedite di Avital create lungo il viaggio. Il progetto diventa così luogo di ascolto, contemplazione e connessione tra passato e presente, tra tradizione e linguaggio contemporaneo.
- Ufficio Stampa MOUNTAIN ECHOES -
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