«Chiudere immediatamente il Cas di Colorina. Lo Stato difenda i cittadini, non chi mette in pericolo la loro sicurezza»
Sondrio 8 ottobre 2025
«Un atto di incredibile atrocità che non può e non deve essere tollerato e che richiede azioni immediate e non negoziabili».
Condanna la violenza e chiede la chiusura definitiva del Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Colorina dove era ospitato il cittadino straniero di 24 anni, originario del Mali, che lunedì notte ha aggredito selvaggiamente una donna di 44 anni a Sondrio, Jonny Crosio, vice segretario federale di Patto per il Nord, sgomento come l’intera comunità valtellinese per quanto accaduto.
«Già nell'aprile del 2017 avevo chiesto la chiusura di quel centro - ricorda Crosio - poiché erano state riscontrate gravi irregolarità, tra cui l'impiego di cinque lavoratori in nero. Era evidente che qualcosa nel sistema non funzionasse, ma non si è voluto intervenire. L'allarme lanciato allora, ignorato dalle istituzioni, è degenerato oggi in una violenza criminale di estrema gravità. Per quanto ancora le istituzioni intendono girare la testa dall'altra parte mentre l'incolumità e la dignità delle nostre donne vengono minacciate?».
L’indignazione e la preoccupazione sono ai massimi livelli: la presenza di immigrati fuori controllo sta minando la tranquillità di Sondrio e della Valtellina. «I dati delle cronache, purtroppo, sono inconfutabili – sostiene Crosio -: a compiere questi delitti atroci sono, per la quasi totalità, stranieri, e in buona parte, irregolari. La sicurezza dei cittadini è il primo e non negoziabile dovere dello Stato».
Quel che serve per contrastare quest’intollerabile emergenza sicurezza sono interventi tempestivi.
«Insieme alla chiusura del Cas di Colorina - dice Crosio - è necessario attuare una serie di controlli straordinari e capillari in tutti i centri di accoglienza del territorio e nelle aree urbane, finalizzati all'identificazione e all'allontanamento tempestivo di ogni soggetto che rappresenti un rischio per la sicurezza pubblica o che risulti irregolare. È necessario adottare lo stesso modello di gestione e sicurezza urbana che a Brescia, grazie al questore Paolo Sartori, sta dando risultati concreti con la recente revoca di 379 permessi di soggiorno e l'allontanamento dal nostro Paese di una buona parte di essi».
Crosio e Patto per il Nord richiamano la politica a responsabilità. «Se le istituzioni, a tutti i livelli, continueranno a ignorare questo allarme sociale e a mantenere un approccio debole, timido e inadeguato – sottolinea -, la gente continuerà ad avere sempre meno fiducia nello Stato e si rivolgerà a chi, con una politica sbrigativa e superficiale, parla solo alla pancia della gente senza affrontare i problemi. I recenti risultati elettorali in regioni chiave come la Turingia e la Sassonia in Germania sono un chiaro e inequivocabile campanello d'allarme per l'Europa intera: l'immobilismo sicurezza e legalità mimano la stabilità stessa della democratica. Le istituzioni hanno il dovere di agire con fermezza, rapidità e coerenza per ripristinare il primato della legalità e la sicurezza pubblica. Non c'è più tempo da perdere».
Jonny Crosio - Vice Segretario Federale Patto per il Nord
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