Concessioni idroelettriche e infrastrutture: il rinnovo senza bando è una ricetta avvelenata

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Concessioni idroelettriche e infrastrutture: il rinnovo senza bando è una ricetta avvelenata

Lun, 23/01/2023 - 16:58
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Annotiamo con piacere che l'aprichese Cioccarelli ponga al centro della campagna elettorale la questione del rinnovo delle concessioni idroelettriche, solo che poi sbaglia la ricetta.

Rinnovo sì, ma senza bando: una ricetta avvelenata perché?

  • Anticostituzionale rinnovare senza procedure ad evidenza pubblica, in sfregio alle leggi nazionale e regionale
  • Dannosa per il nostro territorio di montagna

Da più parti si sostiene che “Se si prorogassero le concessioni, senza bandire gare, gli attuali concessionari investirebbero sul rinnovi degli impianti...”

È vero esattamente il contrario: dal 1999 le concessioni sono state prorogate di 30 anni per Enel, altri hanno ottenuto lo stesso in regime di proroga, senza effetti sugli investimenti.  

I concessionari negli ultimi 20 hanno ridotto investimenti, manutenzione, lavoro e sviluppo sociale
Lo stimolo della concorrenza può quindi attivare progetti innovativi ed investimenti.
Naturalmente nulla vieta che lo facciano i concessionari uscenti, purché se ne dimostrino capaci in gara. Perché alcuni attuali concessionari oltre a non rimodernare gli impianti non stanno pagando i sovracanoni dovuti a seguito della prosecuzione dello sfruttamento sulle concessioni scadute.

Nelle casse degli enti locali mancano decine di milioni di euro; è così che vogliono partecipare allo sviluppo dei territori montani?.

Rinnovare le concessioni costituendo società miste pubblico private non è un danno, ma una grande occasione per la ns provincia che non si ripresenterà per molti decenni.

La transizione ecologica ne trarrà grande beneficio, senza oneri per lo Stato e per i cittadini, e gli investimenti privati contribuiranno alla crescita economica della ns provincia.

Solo le gare garantiranno più produzione di energia da fonte rinnovabile e la riduzione dell’impatto ambientale.

I sostanziosi proventi che si otterranno dalle gare potranno essere usati per sostenere l’economia montana, per compensazioni ambientali e per ridurre le bollette a famiglie e imprese

I concessionari uscenti sono così abituati alla loro posizione di privilegio da confondere l’interesse delle loro imprese con l’interesse pubblico. Essi stessi potranno concorrere alle gare con il vantaggio di conoscere gli impianti ed il territorio.

Stupisce il fatto che i candidati FDI a sostegno di Fontana esprimano orientamenti opposti rispetto al lavoro del presidente che ha fatto approvare la legge per i rinnovi in Lombardia e predisposto i regolamenti.

A livello nazionale la legge prevede i rinnovi con procedure competitive, non le proroghe, lo stesso è contenuto nel PNRR che il governo sta portando avanti. La presidente Meloni ha detto di voler rispettare gli impegni e non risultano azioni del governo centrale per invalidare l’attuale normativa. Cos’è il solito giochino che a Roma e Milano si fanno delle cose e sui territori si promette altro? Su un tema come questo dovrebbe esserci una posizione coerente almeno all’interno della stessa coalizione.

Come comitato siamo sempre disponibili ad un confronto costruttivo e ci permettiamo di esprimere le nostre idee nel rispetto di quelle di ciascuno.

 

Gruppo di lavoro “Concessione idroelettriche” Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina, Valchiavenna