Parte da Bormio la prima "Area di Sviluppo Territoriale" della FIGC in Valtellina per l'attività giovanile di calcio

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Parte da Bormio la prima "Area di Sviluppo Territoriale" della FIGC in Valtellina per l'attività giovanile di calcio

Mar, 05/10/2021 - 20:01
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Le società che fanno attività di base potranno contare su tecnici, tutor e programmi
calcio

Venti di cambiamento nel calcio giovanile valtellinese. È partito oggi il progetto “Area di Sviluppo Territoriale” rivolto alle società calcistiche che si occupano di attività di base e sostenuto pienamente dalla FIGC, per attuare anche a livello locale metodologie di allenamento condivise ed efficaci e soprattutto per puntare a un’attività che riesca ad affrancarsi dalla ristretta geografia locale per proiettarsi in una dimensione più ampia. Come ha spiegato chiaramente Daniele Croce, delegato del comitato regionale, “oggi si volta pagina perché non sono più le società che giocano a calcio cercando di arrivare in alto, ma è la Federazione che va sul territorio e con i suoi istruttori insegna ad interpretare in maniera moderna questa attività”.

Il progetto AST, che a tutt’oggi può annoverare già 60 aree individuate in tutta Italia (di cui 8 in Lombardia), parte da Bormio e dalla Bormiese Calcio, ma coinvolge tutte le società che desiderino incrementare le loro conoscenze e le loro tecniche indirizzate alle categorie di base.

Forte dell’adesione di 8 società valtellinesi (Bormiese, Penta, Grosio, Mese, Valmalenco, Talamonese, Pontese, Albosaggia), l’iniziativa mira non a stravolgere il loro metodo di lavoro, bensì a dargli un valore aggiunto grazie a programmi appositamente predisposti a livello nazionale e alla disponibilità di tecnici e di tutor preparati e continuamente aggiornati attraverso selezioni, colloqui, allenamenti nei Centri Federali. Questo staff si avvicenderà su tutto il territorio valtellinese per portare le proprie competenze e metterle a disposizione di tutte le componenti che ruotano intorno alle società: giocatori dirigenti allenatori e genitori.

Uno sforzo che la Federazione ha fortemente voluto per investire su quello che rappresenta il futuro del calcio, ovvero il settore giovanile e scolastico: “Bisogna partire dal basso per andare in alto” – profetizza Giuseppe Terraneo, coordinatore federale della scuola giovanile e principale fautore dell’avvio di questo progetto in un territorio così troppo spesso emarginato, sportivamente parlando, come la Valtellina.

L’aver individuato la provincia di Sondrio come Area di Sviluppo Territoriale significa che il nostro territorio è interessante per lo sviluppo di professionalità – prosegue Daniele Croce – e abbiamo già avuto illustri esempi in tal senso: Orazio Rancati, Riccardo Innocenti, Roberto Antonelli, Aldo Livraghi, Davide Gavazzi, fino a Daniele Padelli. L’attività ricreativa e amatoriale la lasciamo ad altri, perché noi come Federazione abbiamo il compito di provare a professionalizzare le nostre componenti, anche facendo della selezione, perché solo così potremo ambire a un futuro migliore.

Un progetto ambizioso, soprattutto in una realtà come l’Alta Valle dove v’è una significativa concorrenza di altre discipline sportive, ma che non spaventa i responsabili: Aprire oggi in Valtellina è per noi motivo di orgoglio – sottolineano Matteo Beretta e lo psicologo Marco Ardesi, dello staff – ma vorremmo riuscire ad arrivare nel 2025 a 140 AST, di cui 15 in Lombardia, in modo tale da avere una capillarizzazione di metodo e di stile di insegnamento per le categorie di base, con presupposti molto chiari e validi che partono dal lavoro sul campo.

Anche le società che non hanno aderito potranno beneficiare di questa iniziativa e far presenziare i propri tecnici e dirigenti alle sedute di allenamento, per condividere il più possibile l’approccio metodologico.

 

Anna

Le immagini della presentazione e della dimostrazione di calcio alla pagina

foto.usbormiese.com/p122332886