A BORMIO MARKETING SI CHIUDE IL CICLO DI SELETTI
29 settembre 2020
Maurizio Seletti convoca una conferenza stampa (fatto già di per sè straordinario, considerando la sua naturale ritrosia), per spiegare le ragioni che lo hanno portato a rassegnare le dimissioni, formalizzate a inizio estate e che si concretizzeranno alla fine di settembre, e nel contempo fornisce alcuni dati sulla situazione di Bormio Marketing, che pare nuovamente in una fase di stallo. Garanzia dei finanziamenti, gestione delle competenze, riconoscimento, investitura di un ruolo: questi sono i temi sui quali Seletti ha chiesto risposte precise, senza ottenerle, e che hanno determinato la scelta di lasciare la direzione che aveva assunto nel 2014. “Per certi versi è una grande frustrazione, perchè si potrebbe fare molto, ma molto di più per promuovere questo territorio, ma ci devono essere le condizioni per farlo: in primis quelle economiche, ma anche la condivisione con tutti gli attori turistici della località“: una questione annosa, che non ha ancora aver trovato i giusti equilibri per poter essere superata.
Verrebbe da chiedersi cosa rimane delle buone intenzioni con cui, ormai 10 anni fa, si era dato avvio al progetto comprensoriale che si sarebbe dovuto basare sulla coesione e la collaborazione reciproca fra tutte le valli (per un resoconto storico si vedano i link a fondo pagina) e sul finanziamento derivante dalla tassa di soggiorno, introdotta all’epoca da ogni comune per fronteggiare il funzionamento di BMM. Tuttavia è ancora sul discorso economico che la struttura sembra destinata ad arenarsi: infatti, nell’attesa che venissero superati i nodi sulla governance (che negli anni scorsi avevano dato adito a scontri piuttosto accesi) e sulle modalità di gestione commerciale, i fondi della tassa di soggiorno hanno finito – in molti casi – per prendere altre direzioni o per essere drasticamente ridotti. La possibilità di usufruire delle risorse dell’ex Fondo Odi (il cosiddetto “Fondo comuni confinanti”) è stata solo un tampone per consentire la ripartenza nel 2017 (800mila euro annui per 5 anni con decorrenza dal 2018 e scadenza il 31 dicembre 2022), ma da allora BMM arranca senza poter contare su quella liquidità indispensabile per condurre una programmazione nel lungo periodo, condizione essenziale per poter lavorare. I fondi Odi sono spesso impantanati negli ingranaggi burocratici e amministrativi e le risorse aggiuntive dei comuni sono state erogate con modalità “oscillanti” e diverse; basti solo pensare che dell’importo di 800mila euro annui che sulla carta doveva arrivare a BMM dal Fondo Odi a partire dal 2018, a oggi non ne sono arrivati 400mila anzichè i previsti 2 milioni e 400mila!
Seletti in questi anni ha portato avanti le attività in regime quasi “emergenziale”, ovvero senza avere certezze circa i fondi a disposizione e non solo riguardo la quantità, ma anche sulla tempistica. Provate a chiedere a un qualsiasi fornitore di lavorare per voi senza però garantirgli quando verrà pagato… non credo che ne sarebbe felice. “Ecco perchè – interviene Mauro Bassi Giumel, presidente di Bormio Marketing – la nostra riflessione come Consiglio punta ad avere una fonte di finanziamento costante che derivi dalla tassa di soggiorno“, lasciando che la scheda del Fondo comuni confinanti venga destinata a “surplus di attività”, date le lunghe tempistiche di erogazione.
Ma ancor più del discorso economico, il nodo centrale di tutto è ben altro: “senza imputare colpe a nessuno, credo sia problema di volontà e di crescita culturale del territorio nel riconoscere che questa di BMM è un’attività che al territorio serve, al Bormiese come a tutte le località che si occupano di turismo“. Non è questione da poco! Nell’immaginario collettivo (alzi la mano chi non l’ha pensato almeno una volta!) Bormio Marketing è una scatola vuota di cui pochi conoscono il funzionamento e le attività; può darsi che in questo ci sia un peccato veniale di comunicazione verso l’esterno, ma a conti fatti stiamo sempre a guardare Livigno e a invidiare Livigno scordandoci che il budget dell’APT è nell’ordine di oltre 6 milioni di euro e che nel Piccolo Tibet esiste un solo organismo turistico che funge da riferimento territoriale, mentre nel Bormiese si deve sempre trattare per trovare il punto d’incontro tra le 5 anime diverse di ogni valle. Ed è un vero peccato constatare che ciò che potrebbe essere il punto di forza dell’Alta Valle, ossia la ricchezza, l’assortimento e la diversità territoriale, rischia invece di affossare ogni iniziativa.
Anna
Per una storia breve di Bormio Marketing:
https://storico.altarezianews.it/2015/01/09/bormio-marketing-dopo-lappello-dei-sindaci-si-prova-a-ripartire-ma/
https://storico.altarezianews.it/2012/12/11/turismo-alta-valtellina-ecco-la-svolta-idee-e-proposte-per-una-nuova-organizzazione/
https://storico.altarezianews.it/2013/09/24/bormio-sara-la-destinazione-turistica-del-comprensorio/
https://storico.altarezianews.it/2013/09/24/bormio-sara-la-destinazione-turistica-del-comprensorio/
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