LE BORMIADI 2018 CHIUDONO CON 5 NUOVI RECORD E UNA FESTA DA URLO

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LE BORMIADI 2018 CHIUDONO CON 5 NUOVI RECORD E UNA FESTA DA URLO

Dom, 04/11/2018 - 22:58
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Al Pentagono di Bormio l'epilogo della 33^ edizione

Una pazza, pazza, pazza festa finale con più di 700 persone quella che al Pentagono di Bormio ha siglato la fine delle 33e Bormiadi. Ormai la parola d’ordine è “stupire”, con i costumi più stravaganti e le trovate più simpatiche, non solo per farsi ammirare dagli altri, ma anche per rivendicare il proprio modo di essere. I Livignasc, ad esempio, non rinnegano la loro appartenenza montanara e si sono presentati con un castello di sampògn degno di un concerto, così come le loro conterranee Rosumeda Girls, in classica tenuta alpina. Un po’ ributtanti, I Corsari di Pezzèl hanno avuto l’ardire di travestirsi da mosconi, ma almeno non hanno infastidito come quelli veri… i Tamberli formavano un unico clan, come una gang di strada, ma più che atterrire hanno fatto sorridere i presenti con le loro improbabili danze rap; i Drèz si sono “twisterizzati” riproponendo il classico gioco con un costume a pois; i Mot han pensato bene di rendere omaggio al laghetto dei Prati di Punta dei vicini grosottini e si sono travestiti da pescatori. Guerra di Manga tra Erpik e Lifrock: entrambi si sono presentati con un costume legato alla serie Dragon Ball, ma i secondi erano dotati anche della potentissima palla energetica blu, con la quale avranno ben lisciato quei capelloni degli Erpik… Gli inquietanti protagonisti della serie Netflix “La Casa di Carta” hanno fatto il loro ingresso al Pentagono con un tristissimo “Bella ciao”: per fortuna li ritroveremo assai più baldanzosi a cantare “Una vita in vacanza”… Ammonizione per i Soci, con i loro costumi mono-tematici che (non) si rinnovano di anno in anno. E poi ancora scozzesi, mandarini cinesi con un enorme dragone di cartapesta (bellissima l’idea di riproporre il serpentone, come si faceva da bambini!), Flash Gordon, i Tafazzi visti-stravisti. Medaglia ai Margnac per il costume più spiccio, fatto di carta e presto diventato carta-straccia nel marasma della festa. Le donne si sono sbizzarrite: spiritosissime le Bexis in versione “Aperol Campari”; sofisticate le Pedalà-Crudelia De Mon; un candido Luigi in mezzo all’harem di amazzoni Las Maracas; Li Lambreta in tenuta da Harry Potter hanno provato a fare qualche magia (saranno state loro a far sparire e riapparire la bronza dei Livignasc?); Li Leina hanno giocato con Super Mario e hanno gironzolato per tutto il Pentagono con monopattini e biciclettine.

In mezzo a tanto divertimento non sono mancati i momenti delle premiazioni, fra i quali è doveroso ricordare i trofei intitolati alla memoria di alcuni amici sportivi che hanno lasciato un segno importante in Alta Valle: il premio “Sportivo dell’anno” in memoria di Matteo “Bao” Baumgarten, consegnato dalla squadra de I Soci con cui egli gareggiava, è stato assegnato a Giulia Murada (Bexis), mentre la squadra degli Sgarba Team ha scelto Pietro Mosconi (Mot) per il premio come miglior calciatore, in memoria di Chicco Longo. Cinque i record infranti in questa edizione, che sono anch’essi stati premiati durante la serata: nei 100 mt Marika Mascherona (Li Leina, 13,11 mt), nel salto in lungo Francesco Giacomelli (Contrabandeir con 5,92 mt), nel salto in alto Anna Rossi (Li Leina con 1,46 mt), nei 50 rana Sara Della Franca (Pedalà con il tempo di 0.44,00), nei 50 dorso Angelo Confortola (Lifròck con il tempo di 0.34,68).

Anna