MAMMA HA LE ROTELLE!

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MAMMA HA LE ROTELLE!

Gio, 19/04/2018 - 17:51
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Il viaggio a Bormio della “travelblogger” Sofia Riccaboni e della figlia

Avete mai pensato a percorrere Bormio su una sedia a rotelle? Quanto può offrire in termini di accessibilità alle persone che si muovono autonomamente con la sedia a rotelle? E soprattutto, può essere a misura di un turista con difficoltà di deambulazione?

La dottoressa Sofia Riccaboni ha “messo alla prova” il paese in un week end di aprile e ha riportato le sue impressioni nel blog “Mammahalerotelle”, blog che cura ormai dal 2014, dopo che le fu diagnosticata la sclerosi multipla; un nome buffo, che deve alla semplice naturalezza con cui la figlia più piccola (che all’epoca aveva 3 anni e stava imparando ad andare in bicicletta) la accolse appena uscita dall’ospedale, su una sedia a rotelle: “Mamma ha le rotelle come la mia bicicletta!”, mentre il figlio più grande la prendeva in giro scherzosamente: “Sì, ha le rotelle…..ma un po’ fuori posto!”.

Una famiglia normale, quella di Sofia, che non ha esitato a trasformare una situazione critica in un’opportunità di crescita per tutti: il blog “Mammahalerotelle” raccoglie le esperienze di viaggio di Sofia ma soprattutto è un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano muoversi in autonomia e – in particolare – le famiglie all’interno delle quali vi sono genitori disabili. Per questi ultimi, infatti, si pone spesso il problema di “dove andare in vacanza con i figli?”. Ebbene, Sofia prova a rispondere in prima persona, in modo schietto ma costruttivo; nel blog si descrivono gli itinerari percorsi con l’esatta percezione di chi sta su una sedia a rotelle, nell’intento di dimostrare a chiunque che è possibile viaggiare in autonomia e – nello stesso tempo – sensibilizzare le persone sulle problematiche legate a chi si muove con l’ausilio di carrozzine o altri strumenti (o, molto semplicemente, ha difficoltà di deambulazione come gli anziani o persone con le stampelle). Tant’è vero che la dottoressa Riccaboni viene spesso “ingaggiata” da enti e associazioni per “mappare” il territorio, come farà ad esempio nel prossimo mese di maggio per il comune di Sappada (UD), nota stazione turistica nel cuore delle Dolomiti friulane: “Sarò impegnata a censire le vie e i percorsi del comune, senza distinzioni di sorta. Indicherò esattamente come sono fatti, la loro pendenza, la presenza di gradini o altri ostacoli, ecc.. Insomma, li descriverò dal mio punto di vista cosicché tutti potranno conoscerne l’accessibilità”.

Come scegliete i vostri itinerari?

In modo molto semplice: puntiamo il dito sulla cartina e partiamo!!! Non abbiamo preclusioni, vogliamo dimostrare a tutti che c’è la possibilità di fare turismo anche per le mamme sulla sedia a rotelle. Ci muoviamo generalmente in macchina e poi verifichiamo sul posto le condizioni di accessibilità e soprattutto la completezza di informazioni.

Come avete trovato Bormio rispetto alle vostre esigenze?

Bormio è un paese con una forte connotazione storica, perciò – dal punto di vista architettonico e urbanistico – vi sono elementi che non si possono modificare più di tanto, soprattutto nel cuore del paese (molti palazzi sono antichi e quindi poco accessibili). Tuttavia si può migliorare parecchio in termini di informazione sull’accessibilità: è necessario che città e paesi, a maggior ragione quelli che vivono di turismo, adottino mappe complete di dati e indicazioni anche per i disabili. Ad esempio sarebbe molto utile indicare sulla cartina turistica di Bormio i parcheggi dedicati.

Come riuscite a conciliare tutto?

Ho una famiglia che mi sostiene e mi incoraggia e i miei tre figli sono tutti partecipi del blog. A Bormio, per esempio, mi ha accompagnata mia figlia Andrea Chandra. E poi sono riuscita ad instaurare ottime collaborazioni con degli sponsor che mi sostengono per gli spostamenti e che – soprattutto – hanno capito l’importanza del lavoro che sto portando avanti. Ormai viaggio per circa 20 giorni al mese, per raccontare descrivere e documentare senza alcun intento polemico! Voglio che i nostri meravigliosi paesi possano essere visitati da chiunque e per farlo bisogna sensibilizzare la gente e la popolazione.

Sofia ci assicura che tornerà a Bormio, anche per il bel rapporto che si è creato con chi l’ha ospitata. D’altronde, lei non ha fatto altro che mettere in pratica quanto dichiarò nel discorso di laurea: “Il nostro lavoro, domani, in qualsiasi ambito andremo, sarà anche il risultato dei rapporti umano che abbiamo coltivato in questi anni”.

Anna

Foto: Sofia lo scorso inverno sulle piste di Bardonecchia


Sofia si è laureata all’Università di Siena; è anche giornalista, scrittrice e dirige il Progetto “Viaggiare disabili”

La dott.ssa Riccaboni può essere contattata ai seguenti recapiti:

sito web: https://mammahalerotelle.com/ pagine FB e IG

mail: [email protected]