IDROELETTRICO, SCANDELLA (PD): “OLTRE 200 MILIONI DI CANONI ANCORA NON INCASSATI, LA REGIONE PENSI AI TERRITORI”
Milano, 2 dicembre 2025
“Ammonta a oltre 200 milioni di euro, tra canoni e monetizzazione dell’energia elettrica, la cifra che Regione Lombardia non ha ancora incassato dai concessionari idroelettrici: risorse preziosissime che potrebbero sostenere i territori, soprattutto quelli più periferici”. Lo fa sapere il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella che questa mattina, durante il question time del Consiglio regionale, ha sollecitato Regione Lombardia a fare piena chiarezza sui canoni idroelettrici non versati, sui ritardi nella pubblicazione delle gare e sulle intenzioni della giunta lombarda in merito alle altre concessioni scadute.
“Dalle tabelle che ci sono state fornite emerge un dato inequivocabile: l’acqua scende ma i soldi non risalgono – commenta Scandella –. Ci sono concessioni che generano risorse importanti, ma il loro beneficio non ritorna ai territori da cui originano. Tra monetizzazione dell’energia elettrica gratuita e canoni fissi e variabili parliamo di oltre 200 milioni di euro che Regione Lombardia deve ancora incassare relativamente agli ultimi quattro anni. Duecento milioni che dovrebbero essere nelle casse della Regione e delle Province per finanziare opere, servizi, investimenti, sicurezza e che invece non ci sono. È un dato che dovrebbe suscitare, in quest’Aula e nel nostro lavoro, una grandissima attenzione”.
Scandella ha espresso apprezzamento per l’aggiornamento fornito sulle procedure di gara, ricordando però un aspetto decisivo: “I concessionari che hanno partecipato alle gare hanno saldato tutto il pregresso, perché è condizione necessaria per potervi accedere. Questo conferma che, quando le regole sono chiare e si fanno rispettare, le risorse arrivano. Ma per tutte le altre concessioni in proroga la Regione continua a non incassare quanto dovrebbe”.
“Per le due concessioni già oggetto di gara – fa sapere Scandella - la giunta regionale ha finalmente convocato la Conferenza dei servizi decisoria e costituito le commissioni per la valutazione delle offerte: dopo mesi di attesa, siamo dunque alle battute finali”.
Il consigliere sottolinea poi una novità significativa che riguarda le altre concessioni scadute: “Oggi la giunta ci ha comunicato che gli uffici stanno predisponendo la documentazione per indire ulteriori gare nel 2026. Un passaggio atteso da tempo che, se rispettato, rappresenterebbe un cambio di passo importante”.
“L’acqua è un bene pubblico – conclude Scandella – ma gli utili oggi rimangono nelle casse delle società private. Qualcuno deve pensare ai territori e quel qualcuno è Regione Lombardia. Occorre pubblicare gli esiti delle prime gare bandite per rendersi conto di quali margini effettivamente ci siano, e procedere poi con le altre pretendendo senza esitazioni i canoni dovuti”.
Elena La Mura
Ufficio stampa PartitoDemocratico
Consiglio regionale della Lombardia
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