FRAMMENTI DI STORIA. LA CHIESA DI SAN GOTTARDO A BORMIO: DALLA LITURGIA ALLA DRAMMATURGIA

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FRAMMENTI DI STORIA. LA CHIESA DI SAN GOTTARDO A BORMIO: DALLA LITURGIA ALLA DRAMMATURGIA

Mer, 17/11/2021 - 18:13
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La parabola dell'edificio, da luogo di culto, a teatro, sino alla demolizione
pasquali pessina

 

L’architettura urbana di Bormio è ricca di edifici religiosi o riporta tracce di ex chiese a cui il destino ha riservato un’altra funzione. E poi, la storia ci ricorda numerosi esempi di chiese che il tempo non ha conservato, per incuria, per guerre, per inettitudine o per necessità. Una di queste è la chiesa di S. Gottardo, che occupava interamente l’attuale piazzetta omonima.

Le vicende di questo edificio sono assai curiose, perché esaurito il suo ruolo "funzionatorio" venne riutilizzata nei più svariati modi: magazzino di pompieri, caserma di soldati, deposito di macchinari, stalla, garage e perfino come teatro. Proprio in tale veste fu testimone del periodo “ruggente” di inizio Novecento in cui a Bormio si esibiva la Filodrammatica, compagnia teatrale costituita nel 1880 che si proponeva di “dotare il paese di uno degli unici svaghi e divertimenti che nello stesso tempo sono altamente istruttivi ed educativi, specialmente per le scuole”.

Non ebbe, ahimé, vita facile: un certo bigottismo ancora diffuso tendeva a considerare gli spettacoli teatrali occasione di peccato e di traviamento, a maggior ragione se portati all’interno di un oratorio religioso! Tuttavia gli aspiranti attori, che erano tutti rispettabili lavoratori, avevano un loro seguito ed evidentemente i loro spettacoli costituivano un piacevole diversivo nelle serate bormine. Sicchè si resero preso necessarie alcune modifiche, dapprima in misura estremamente rispettosa (una loggetta sopra la porta d'ingresso, con due scale laterali, che sarebbero servite anche in caso di funzione religiosa per accogliere più fedeli) e in seguito più consistenti: la demolizione dell'altare di marmo, la costruzione di un loggione, la chiusura dell'accesso al campanile, un'apertura all'ingresso quale sportello per la distribuzione dei biglietti. Nel 1903, poi, l'illuminazione a petrolio venne sostituita con quella elettrica "onde rimuovere il pericolo d'incendio ed accrescere il decoro e il lustro del teatrino esistente".

Nella chiesa di S. Gottardo fu intrapresa anche l’arte dei fratelli Lumiere, con proiezione di film – beninteso – della massima moralità!

Gli intrattenimenti si protrassero almeno sino al 1930; in seguito a varie vicissitudini, la chiesa di S. Gottardo venne abbandonata sino alla sua definitiva demolizione avvenuta nel 1961.

 

 

Anna

Foto: i Pasquali del 1913 con, sulla destra, la porta della chiesa di S. Gottardo (archivio Pessina)

 

A. LANFRANCHI, Dalla liturgia alla drammaturgia. La parabola della chiesa di S. Gottardo, Boll. 14/2011

http://www.cssav.it/wp-content/uploads/2017/02/Bsav-14-Lanfranchi.pdf