IL C.A.I. DI BORMIO “CONQUISTA” IL ROSA!

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IL C.A.I. DI BORMIO “CONQUISTA” IL ROSA!

Mar, 06/05/2025 - 17:10
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Alcuni soci (23) della sezione bormina del C.A.I. hanno partecipato ad una delle più belle e spettacolari scialpinistiche primaverili

maggio, 2025

Bormio (SO) – Tra le gite “sci - alpinistiche” primaverili – la più gettonata è stata - senza ombra di dubbio alcuno – quella che nel mese di aprile 2025 (monte Rosa) si è concretizzata con la partecipazione di oltre una ventina (23 per l’esattezza) di soci C.A.I – Bormio, sotto lo sguardo attento delle guide alpine Andrea e Matteo, nella “scalata” al massiccio montuoso (ROSA) più esteso delle Alpi (Pennine), il secondo per altezza (4634 m.) dopo il Monte Bianco, il monte più alto della Svizzera, del Piemonte e il secondo più alto d'Italia!

L’organizzazione dell’ultimo momento; una verifica dei posti disponibili presso il rifugio Mantova, qualche veloce telefonata e il gruppo si completa in pochissimo tempo; sono 23 i componenti – come abbiamo avuto di accennare in apertura di articolo - del C.A.I. - Bormio che si lanciano (letteralmente) alla conquista del Monte Rosa. Nota carina, bella e, soprattutto, “green” … quella rappresentata dalla “sorpresa” circa la composizione del gruppo: ovvero, metà del quale rappresentato da giovani (sci - alpinisti) alla loro prima esperienza sopra i 4.000 metri. I più piccoli (ovvero gli studenti) sembrano però preoccuparsi maggiormente della verifica di fisica del lunedì, piuttosto che dell’elevata quota da raggiungere!

Si parte da Gressoney, in una splendida e calda giornata primaverile (metà aprile 2025); si sale con gli impianti fino a punta “Indren” (3.275 m.) e, quindi, in poco tempo si raggiunge il rifugio Mantova, posto a 3.498 m. Le elevate temperature ci consentono di rimanere tutto il pomeriggio al sole, sulla terrazza del rifugio stesso … con una splendida/spettacolare vista sulle montagne valdostane, tra una partita a carte e i giovani impegnati con i problemi di fisica che mettono alla prova anche i quattro ingegneri presenti.

Alla sera, si cerca di definire i dettagli della salita per il giorno dopo e purtroppo, dopo aver fatto il punto anche con alcune guide alpine locali, si decide di modificare il programma rinunciando alla discesa verso Zermatt, sia per il meteo che prevede l’arrivo di una perturbazione nel pomeriggio, sia per la mancanza di neve verso la Svizzera che rende alcuni passaggi impraticabili. L’obiettivo, comunque, rimane ambizioso: ovvero quello di raggiungere la capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa, posto proprio sulla cima della punta “Gnifetti”, a 4.554 m.

Si parte presto (il giorno successivo) e il nostro gruppo si distingue subito tra i tanti presenti sul ghiacciaio che si avviano verso la vetta, sia per il lungo serpentone che forma (siamo sicuramente la squadra più numerosa), sia per la velocità di salita, anomala per gruppi così grandi. Matteo davanti cerca di tenere il gruppo compatto, limitando la velocità, ma sente la pressione dei più euforici che vorrebbero salire ancora più velocemente. Raggiunti i 4.200 m. del colle del Lys (la quota si fa sentire), il gruppo si allunga un pochino, ma dietro Andrea riesce a motivare e ad incoraggiare quelli che pare fatichino un po’ di più e, finalmente, tutti riescono a raggiungere la meta che nella parte terminale presenta, oltre alla quota, anche qualche difficoltà tecnica e legata alle basse temperature.

Entriamo nel rifugio (capanna Margherita), gestito solamente in estate, per ripararci, occupando l’intero piccolo spazio del locale invernale. Il tempo di festeggiare con “slinzega”, “salamet” e qualche foto dalla vetta per ripercorrere il primo tratto di discesa con i ramponi e calzare nuovamente gli sci per una infinita discesa di 3000 metri fino a Gressoney (da dove eravamo partiti).

E’ veramente raro trovare un gruppo così allenato per la salita ed ancor più raramente capita che lo stesso gruppo abbia un livello così elevato anche in discesa; questo ci consente di rientrare a Gressoney piuttosto rapidamente, pieni di soddisfazione.

Le previsioni meteo per il giorno dopo lasciano poche speranze di poter completare il programma “previsto” inizialmente, con la salita al secondo “4000” che avevamo pensato di salire, il Castore. Ce ne facciamo una ragione e ci lasciamo andare alla speciale e calorosa accoglienza nelle splendide strutture degli Hotel Sertorelli e Compagnoni, dove possiamo godere della fantastica S.P.A. (acronimo latino di “salus per aquam” oppure “sanitas per aquam”) e di una superlativa cena.

La mattina seguente paghi della salita e dei vizi goduti a Cervinia, ci tuffiamo con gli amici Egidio e Maurizio (che vogliamo ancora ringraziare per il trattamento speciale che ci hanno riservato) tra i ricordi di Bormio e le parentele di tutti i componenti del gruppo, prima di un ultimo saluto e del rientro a casa.

Ufficio Stampa

C.A.I. – sezione di Bormio

 

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