ENESCU, STRAUSS E SHOSTAKOVICH: TRE COMPOSITORI PER INTERPRETARE I TEMPI NUOVI

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ENESCU, STRAUSS E SHOSTAKOVICH: TRE COMPOSITORI PER INTERPRETARE I TEMPI NUOVI

Mar, 18/04/2023 - 14:39
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Domenica 30 aprile al Sociale per l’ultimo appuntamento della Stagione “Amici” di Sondalo e la “Vivaldi”

Per l’ultimo concerto della 60a Stagione degli “Amici della Musica” di Sondalo, Lorenzo Passerini, dopo le recenti applaudite performance in Italia e in Europa, riprende la bacchetta per dirigere l’Orchestra Vivaldi al Teatro Sociale di Sondrio. L’appuntamento, inizialmente in calendario il 4 maggio, è stato anticipato a domenica 30 aprile 2023, ore 17,30 per consentire al maestro morbegnese  di dirigere il concerto del 6 maggio nell’ambito della prestigiosa Stagione Sinfonica su invito del Teatro Comunale di Bologna.

Solista del concerto del 30 aprile a Sondrio sarà il violoncellista Enrico Graziani, che vedremo impegnato nel secondo brano in programma: la Symphonie Concertante per violoncello e orchestra di George Enescu, musicista rumeno attivo fino alla metà degli anni Cinquanta del Novecento. A cavallo fra Otto e Novecento sono invece le musiche dei due più celebri compositori: Richard Strauss e Dmitri Shostakovich. Di loro ascolteremo rispettivamente il poema per grande orchestra Don Juan, che risale al 1888, e la Sinfonia n. 9, composta nel 1901.

Ma andiamo con ordine. La Sinfonia di Enescu, pur essendo interessante in un’ottica di sviluppo e innovazione della musica del suo tempo, non ha goduto di grande fama tant’è che la sua esecuzione al Sociale di Sondrio si annuncia come una vera e propria rarità. L’opera è concepita in un unico movimento con due distinte sezioni. La prima è pervasa da un’atmosfera romantica interrotta dai toni drammatici dello strumento solista. Nella seconda il ritmo si fa più accentuato, anche se stemperato da sonorità leggere.

Il Don Juan è forse la partitura in cui, a fronte delle inevitabili influenze wagneriane, Strauss fa esplodere tutta la ricchezza del suo precoce talento. La composizione riassume magistralmente lo stile tedesco fondato sulle suggestioni polifoniche e il colore incisivo del suono. Il tutto secondo un’architettura ben studiata dall’autore, consapevole dell’arduo cimento di trovarsi alle prese con una materia molto complessa: il mito di Don Giovanni, personaggio che incarna grande cultura sotto il profilo sia letterario (è basato su “Don Juans Ende”, opera teatrale derivata da un racconto incompiuto del poeta Nikolaus Lenau) che musicale (si pensi al capolavoro di Mozart). Con questa sua “elaborazione” Strauss dimostra di aver già raggiunto la piena maturità compositiva, che l’avrebbe portato a creare anche opere liriche di straordinaria profondità e fascinazione.

Veniamo infine alla Nona Sinfonia di Shostakovich, senz’altro la più nota del musicista russo, che fu scritta ed eseguita per la prima volta nel 1945, alla fine della guerra. Nacque infatti come terzo capitolo di una trilogia mirata a celebrare la sofferenza, lo sforzo e la vittoria del popolo sovietico contro il nazismo (i critici dell’epoca non furono però teneri col compositore, lamentando una eccessiva gioiosità a scapito del pregnante contenuto).

A farla da padrone nella prima parte della serata sarà il violoncellista Enrico Graziani, vicentino, classe 1992. Dopo il conservatorio e gli studi a fianco di prestigiosi maestri dello strumento (uno per tutti Enrico Dindo, peraltro già ospite degli “Amici” di Sondalo), a soli 19 anni è stato ammesso come primo violoncello nell’Orchestra Giovanile Italiana ed è poi stato selezionato dal M° Riccardo Muti per la “Luigi Cherubini”. Ha suonato nella Philharmonia di Londra e ha collaborato col Maggio Musicale Fiorentino e col San Carlo di Napoli, mentre dal 2018, vincitore di concorso, fa parte stabilmente dell’Orchestra della “Fenice” di Venezia. Impegnato anche in piccole formazioni cameristiche, collabora da sempre con il M.o Passerini e la Vivaldi.

Irene Valentini

Staff Comunicazione OAV

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