Iperal e il Trasferimento del CEDI: Precisazioni e Preoccupazioni di Filcams CGIL di Sondrio e Uiltucs UIL di Sondrio

1
min di lettura

Iperal e il Trasferimento del CEDI: Precisazioni e Preoccupazioni di Filcams CGIL di Sondrio e Uiltucs UIL di Sondrio

Lun, 05/02/2024 - 18:39
Pubblicato in:

Sondrio 05/02/2024
Filcams CGIL di Sondrio e Uiltucs UIL di Sondrio desiderano fornire alcune precisazioni in merito
al trasferimento CEDI di Andalo, dichiarato da Iperal e oggetto di recenti notizie su diversi organi
di stampa. Lo scopo è offrire una visione chiara dei fatti e delle preoccupazioni sindacali legate alla
situazione.
Durante l'incontro cruciale tenutosi a giugno del 2023 con Iperal, su richiesta insistente delle
Organizzazioni sindacali, ci è stato comunicato che non c'erano certezze riguardo al trasferimento
completo del CEDI. L'azienda aveva assicurato che Andalo avrebbe mantenuto parzialmente la sua
attività. Oggi, ci troviamo di fronte alla notizia che il trasloco sembra ormai una realtà, con impatti
significativi sui circa 300 lavoratori impiegati nel sito.
La mancanza di trasparenza e collaborazione da parte di Iperal è evidente. In particolare, la
negazione di un locale adeguato per l'assemblea, un diritto fondamentale, ha obbligato le
Organizzazioni sindacali a svolgerla nel parcheggio adiacente durante l'assemblea del CEDI di
Andalo. Questo episodio, insieme al rifiuto di riconoscere l'ora retribuita per la partecipazione fuori
dall'orario di lavoro, crea una sfida significativa nel coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni
aziendali. In occasione dello sciopero del 22 dicembre, l'azienda ha adottato comportamenti
scorretti, facendo indebite pressioni verso i lavoratori intenzionati a scioperare, ricordando che lo
sciopero era stato indetto non contro Iperal, ma per il mancato rinnovo del CCNL scaduto da 4 anni.
In merito alla cooperativa coinvolta, preoccupa profondamente l'utilizzo da parte di Iperal di
manodopera a basso costo per mansioni che potrebbero rientrare nel contratto del commercio. La
cooperativa applica un contratto dei multiservizi, caratterizzato da condizioni economiche meno
favorevoli, e i lavoratori sono dichiarati soci solo quando è necessario appianare i debiti, una
situazione che perdura costantemente. La mancanza di adeguate retribuzioni rispetto alle mansioni
svolte e la non congruenza dei livelli di inquadramento sono ulteriori criticità che richiedono seria
riflessione.
Le rassicurazioni fornite da aziende che sistematicamente non rispettano gli obblighi di
informazione non lasciano tranquilli riguardo all'assenza di perdita di posti di lavoro e al reimpiego
presso altri punti vendita o appalti. Ribadiamo la nostra preoccupazione per l’inagibilità dei diritti
sindacali necessari alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Auspichiamo nel breve un incontro utile a fare chiarezza sulla vicenda che coinvolge molti
lavoratori e lavoratrici. 

A. Angius [Filcams CGIL di Sondrio]

G. Spinetti[Uiltucs UIL di Sondrio]