LA “SERENATA”, GENERE leggero... ma non troppo
Mercoledì 27 marzo, alle ore 20.45, presso il Teatro Sociale di Sondrio, secondo appuntamento della Stagione con la musica per orchestra d’ archi. La “Serenata” sarà il filo conduttore del nuovo concerto. L’Orchestra fondata da Lorenzo Passerini si esibirà, questa volta, nella formazione cameristica di soli archi e vedrà sul podio il direttore e violoncellista Cosimo Carovani, anche nella sua veste di compositore.
Fiorita nel Settecento, la serenata da composizione adatta ad accompagnare feste o cerimonie ufficiali ha assecondato, nel secolo successivo, la nuova tendenza dei musicisti romantici a far prevalere il senso profondo del loro mondo interiore. Tuttavia, la serenata non solo non scomparve, ma fu inserita in molte partiture anche operistiche (arcinota, ad esempio, la serenata dell’innamorato Lindoro alla bella Rosina nel “Barbiere di Siviglia”) per garantire agli ascoltatori momenti di gentilezza e freschezza di suono.
Grazie alla musica strumentale di Paul Hindemith, Piotr Ilic’ Ciaikowskji e Cosimo Caravani sarà un volo di emozioni fra le note di tre culture musicali differenti che dall’Ottocento russo approderà alla contemporaneità italiana, passando attraverso il Novecento tedesco.
Di Hindemith verrà eseguita Trauermusik per violoncello solista e orchestra d’archi, breve pagina di carattere intimo in cui l’autore conserva il rigore della scienza contrappuntistica senza dimenticare il senso dell’armonia tonale. Si segnala in particolare il Corale finale, di grande forza espressiva, intercalato da suggestive cadenze solistiche.
Componendo la Serenata per archi, op. 48, Ciaikowski non fece mistero di volersi ispirare a Mozart. Ma lo spessore della sua musica, tutt’altro che mozartiana, è la prova delle sue solide conoscenze tecniche e della sua straordinaria sensibilità, ben manifeste sia nello stile che nei contenuti. Ciaikowsky è uno strumentatore di piacevolissimo ascolto e al tempo stesso di spiccata personalità. Il celeberrimo Tema russo viene scandito in chiusura poco dopo dell’altrettanto famoso “Corale” iniziale.
Ma gli spunti di interesse del concerto non si esauriscono qui e investono la contemporaneità con le due composizioni di Cosimo Carovani, fiorentino di nascita, uno dei musicisti più autorevoli della sua generazione: un talento, il suo, tutto da scoprire. Accanto a Due scene di serenata per violoncello e orchestra d’archi, proporrà la “Nordisk” Kammersymphonie, scritta nel 2021 e dedicata proprio all’Orchestra Antonio Vivaldi.
Irene Valentini
Staff Comunicazione OAV
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