QUESTA PROCESSIONE NON S'HA DA FARE!
Ci sono tradizioni della nostra cultura che si tramandano da secoli, forse addirittura millenni, e che il passare del tempo non ha minimamente spento anzi, le ha rese un elemento identitario assai potente per la popolazione. È il caso della devozione che gli abitanti di Oga hanno per S. Colombano, il monaco irlandese a cui la piccola frazione alpestre in comune di Valdisotto ha dedicato statue, processioni e chiese.
Da tempo immemorabile il culto di S. Colombano viene festeggiato con una processione che nel mese di agosto porta i fedeli sino alla chiesetta posta sul crinale a quasi 2500 mt di quota, eretta nel XVII secolo e dedicata proprio al santo. Una giornata di preghiera e soprattutto di amichevole condivisione, per rinnovare una tradizione che nella memoria locale ogolina è sempre esistita e per mantenere vive quelle radici ancestrali che costituiscono il sostrato di un popolo.
Per qualcuno, tuttavia, questa processione “non s’ha da fare” e l’astio che ne consegue, probabilmente covato da tempo, ha portato quest’anno a un danneggiamento di non poco conto: infatti, nel tentativo di ostacolare l’accesso alla chiesetta, posta in cima a una ripida salita che per i più anziani e claudicanti è accessibile solo con mezzi fuoristrada, qualche canaglia ha ostruito in più punti la pista con massi e terra, probabilmente tramite un mezzo escavatore. Il risultato è una serie di movimenti terra non autorizzati su suolo comunale che, simili a piccoli smottamenti, hanno deturpato la montagna, rovinato una carrareccia e mortificato una comunità.
Per la legge, un vero e proprio atto vandalico; per gli abitanti, uno sfregio personale. Gli autori ne pagheranno il prezzo, a partire dall'allontanamento che si verrà a creare con il paese.
Anna
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